Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Cippo (ALLCA): Siamo un sindacato conflittuale

Intervento del Segretario Generale, Giovanni Cippo, della A.L.L.C.A. CUB, la Federazione sindacale della CUB che si occupa dei lavoratori dei settori: chimico, farmaceutico, gomma-plastica e vetro, in occasione del prossimo Congresso Nazionale della Confederazione Unitaria di Base.

“Abbiamo discusso del documento congressuale, approvato nel nostro Direttivo, in cui determiniamo quello che siamo stati, quello che siamo e quello che vogliamo essere è che come lo intendiamo noi, essere un sindacato: essere ALLCA CUB.

Siamo un sindacato che basa la propria azione sul conflitto, siamo un sindacato che ha subito l’accordo del Testo Unico del gennaio 2014 è che adesso, ha trovato un equilibrio e, apparentemente, anche un discorso di crescita. I lavoratori, molti di quelli che se ne sono andati (disdetta dal sindacato), hanno cominciato una fase di rientro, perché si sono accorti che dove si trovavano, dove sono andati (altri sindacati), non hanno trovato le risposte che cercavano.

Per noi chimici, soprattutto, il T.U. è una fregatura, un suicidio politico-sindacale, poiché, si trasforma un sindacato conflittuale in un sindacato concertativo, perché saremo costretti ad accettare il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, saremo costretti, appunto, ad accettare tutte le schifezze che ci vengono propinate, compreso il contratto nazionale stesso, al quale, una volta aderito, non potremo opporci fino a quando non saremo maggioranza, una maggioranza impossibile da raggiungere con queste condizioni. La vera maggioranza ci sarà quando i lavoratori saranno rappresentati liberamente e avranno la possibilità di scegliere liberamente i propri rappresentanti senza vincoli e senza laccetti che sono sempre fregature.

Il fatto che i sindacati confederali, i padroni, spingano continuamente noi alla firma di questo accordo maledetto è un chiaro sintomo che noi diamo fastidio. Diamo tanto fastidio. Me ne rendo conto nelle aziende, ovviamente, dove abbiamo le RSA riconosciute e, si mordono la lingua e gli scoccia che noi abbiamo le RSA anziché le RSU, belle e appiattite portavoce dei padroni. A noi non sta bene!

Questo è un periodo classico, in cui i diritti vengono calpestati, sia da una parte, nella maniera informale e cioè non regolamentata dal contratto nazionale e sia dal contratto nazionale.

Faccio un esempio: nel nostro comparto esiste la clausola sulla flessibilità, detta in modo semplice, anziché fare gli straordinari, l’azienda ti fa lavorare il sabato e la domenica, lasciandoti poi a casa un martedì o un giovedì, un modo per scombinare intere famiglie e questo fatto con una semplice richiesta.

Giovanni Cippo – Segretario Generale ALLCA CUB ( foto di primamonza.it)

Ora, se noi davanti a questi fatti, non poniamo un conflitto, queste cose andranno sempre avanti, ma non potremmo porre un conflitto se noi fossimo firmatari dell’ Accordo, perché l’Accordo, prevede l’accettazione delle regole del Contratto Nazionale e, quindi, come un cane che si morde la coda, dovremmo stare, in pratica, seduti a rappresentare ciò che altri hanno firmato e giudicato che a noi tecnicamente e ai lavoratori: non sta bene.

Sono trent’anni che perdiamo i diritti, adesso basta!

L’unica forma e ritornare davanti alle fabbriche, essere conflittuali, riuscire a cogliere veramente quali sono i problemi e far si che quei problemi siano la chiave di svolta, perché i sindacati confederali e non conflittuali non fanno nulla, non hanno fatto nulla e continueranno a non fare nulla.

Un altro esempio da menzionare riguarda il rinnovo del contratto gomma-plastica che difronte a richieste apparentemente “quasi” passabili di circa 200 euro poi alla fine siamo scesi a 167 euro nel livello medio che, non è il livello medio dei lavoratori, ma bensì della categoria, per cui in realtà, la maggior parte dei lavoratori non prenderanno quelle cifre lì e quei soldi, saranno tra tre anni. In compenso, ci sarà una bella crescita di welfare aziendale, degli Enti Bilaterali e degli accordi che portano soldi fittizi ai sindacati firmatari.

Tre parole per definire la CUB? CUB Sindacato Conflittuale, cioè che basa le proprie azioni sul conflitto.

Mio padre, pace alla sua buon’anima, ricordo che, quello che si è portato a casa, l’ha portato con il conflitto. Negli “anni 50, 60 e 70”, il conflitto era conflitto. Grazie a Lui ed ai lavoratori – i nostri genitori – siamo passati dalle 48 ore (settimanali) alle 40 ore, siamo passati ai diritti che prima non avevamo.

Grazie a loro e non grazie alla manina tesa. Grazie al conflitto.

Grazie anche a stringere la cinghia, noi eravamo una famiglia numerosa: cinque figli, mamma casalinga e papà unico operaio. 20 giorni di sciopero in un mese, voleva dire che non c’era lo stipendio, appunto, a fine mese. Io continuo a ringraziare mio padre che con il conflitto mi ha insegnato che si riescono ad ottenere le cose, non solo, si migliorano anche le aziende. Perché il conflitto obbliga all’ azienda a pensare in maniera più intelligente, infatti, per raggiungere i propri scopi, deve utilizzare una maniera migliore e non sfruttare il lavoratore.”

Febbraio ’23                                                                                                    

CUB © 2022. Tutti i diritti riservati.