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Esame per le nuove guide turistiche

Esame per nuove guide turistiche: Flaica Uniti CUB esprime perplessità e apprensione

L’introduzione di un esame nazionale per una professione essenzialmente territoriale solleva interrogativi di ordine pratico e metodologico.

Se l’abilitazione consente l’esercizio su tutto il suolo patrio, l’attività di guida turistica resta indissolubilmente legata a una conoscenza approfondita delle specificità storiche, artistiche e archeologiche di un determinato ambito geografico.
I neofiti abilitati, pertanto, saranno inevitabilmente costretti a intraprendere un percorso di approfondimento postumo, non essendo l’esame in grado di conferire una preparazione adeguata alle esigenze concrete del mestiere.

Parallelamente, desta seria preoccupazione la sproporzionata quantità di candidature raccolte dal recente bando d’esame, che, con oltre 27.000 domande, supera di gran lunga il contingente di guide attualmente operanti. Un’immissione indiscriminata di nuovi operatori rischia di generare un sovraffollamento professionale che, lungi dal potenziare il settore, potrebbe comprometterne la sostenibilità economica, erodendo il valore della prestazione lavorativa e favorendo il ricorso a manodopera straniera priva di adeguata certificazione, agevolando così le strategie predatorie di alcuni conglomerati del turismo globale.

Non meno allarmante risulta la revisione dei requisiti d’accesso, imposta dalla Commissione Europea con la Legge n. 56 del 29/04/2024. L’eliminazione del titolo accademico di primo livello e l’abbassamento della competenza linguistica richiesta al livello B2 minano le fondamenta della professione. Privare la categoria di un’adeguata formazione umanistica equivale a svilire il valore della narrazione storico-artistica, mentre la riduzione delle competenze linguistiche rischia di generare una dissonanza comunicativa con il pubblico internazionale, pregiudicando la qualità dell’esperienza culturale offerta.

L’aspetto socio-economico di tale riforma merita un’analisi attenta. Le guide turistiche, in alcune regioni a vocazione artistico-monumentale, costituiscono un pilastro essenziale dell’economia locale. Un incremento spropositato di professionisti abilitati, reiterato anno dopo anno, potrebbe innescare un progressivo declino delle condizioni retributive, aggravando la precarizzazione del comparto e scoraggiando le future generazioni dal considerare questa attività una scelta di vita sostenibile.

Alla luce di tali criticità, Marcelo Amendola, segretario nazionale di Flaica Uniti CUB, ribadisce l’imprescindibile necessità di un coinvolgimento effettivo delle associazioni di categoria nella definizione dei criteri valutativi, affinché il percorso selettivo possa generare un corpo professionale dotato delle opportune cognizioni e delle competenze indispensabili per garantire l’eccellenza dell’offerta turistica italiana.

Pur accogliendo con favore l’intento regolatore del Ministero, Flaica Uniti CUB continuerà a vigilare affinché le future politiche non conducano a un depotenziamento irreversibile della professione, bensì ne salvaguardino il valore culturale ed economico. E continuerà a lottare per ripristinare l’ambito di esercizio territoriale anche per gli esami, in modo da permettere un esame realmente abilitante e salvaguardando chiaramente chi negli anni ha costruito la propria carriera professionale in determinati territori.

RASSEGNA STAMPA:

-Ansa-Economia, 6 marzo 2025

Quotidiano.net, 6 marzo 2025

Zazoom.it, 6 marzo 2025

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