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FERMIAMO LA GUERRA, scegliamo la VITA!

Sabato 4 marzo la Cub era con molti cittadini a Trento per sfilare al grido di “Non un soldo, non un soldato per le guerre della Nato”. La manifestazione era contro la guerra e per promuovere una vera cultura di pace, chiedendo contestualmente il ritiro dell’Italia dal conflitto in Ucraina, a cui il nostro Paese sta partecipando con l’appoggio militare nonostante quanto indicato in Costituzione. Cub Trentino ha inteso inoltre sottoporre all’attenzione di tutti il generale stato di emergenza che perdura da oltre tre anni, a partire dalla gestione della pandemia fino ora ad arrivare ai rapporti con la Russia e all’interno del blocco rappresentato dai Paesi che aderiscono alla Nato, in un momento di crisi economica che sta gettando nella miseria milioni di lavoratori, che vedono ridursi anche diritti di base nella sanità e nella scuola pubbliche complice un graduale impoverimento delle risorse destinate a tutto il sistema di welfare

“Dopo lo stato emergenziale determinato dalla opaca vicenda del coronavirus SARS-CoV-2 e della conseguente pandemia da Covid 19 – riporta il comunicato Cub Trento che invitava alla mobilitazione di sabato 4 – ora viviamo in successione diretta gli effetti devastanti della nuova emergenza della guerra NATO contro la Federazione Russa.

Assistiamo all’impoverimento dei lavoratori, l’aumento della disoccupazione e della povertà e a più alti profitti per le elites mondiali, che vivono di dominio, morte e distruzione. Chi si è opposto alla sperimentazione delle terapie geniche obbligatorie è rimasto senza lavoro, senza salario o senza reddito e ha dovuto far fronte ad atti oppressivi e discriminatori di varia natura.
Distrutte in pochi anni la memoria e la pratica dei diritti conquistati dalla generazione che è uscita dalla seconda guerra mondiale. Centinaia di miliardi, frutto del nostro lavoro, sono dirottati dai governi verso il conflitto ucraino, avamposto del dominio USA del mondo. Le restrizioni causate dall’economia di guerra, come sempre accompagnata dalle speculazioni, sono caro-energia, aumenti dei generi alimentari e di prima necessità, inflazione, competizione tra poveri e salari da fame. Mentre sanità, servizi di pubblica utilità e scuola stanno per essere ridotti in macerie e dati in pasto ai soliti predatori (banche, multinazionali e filantropi vari) mentre si aumentano le spese militari.

Noi però reagiamo e lottiamo per:
-Il Diritto Universale al Lavoro, per la riduzione dell’orario di lavoro, per un salario dignitoso e sufficiente a un’esistenza libera;
-La libertà di organizzazione politico-sindacale, di critica e di contrattazione sulle condizioni di lavoro, lotta allo sfruttamento e agli abusi padronali;


Questi obbiettivi si connettono alla lotta per:

-La chiusura delle basi USA e NATO in Italia, a partire da quelle con testate nucleari (Ghedi e Aviano);
-Contro la partecipazione alla guerra e l’invio delle armi all’Ucraina;
-L’uscita dell’Italia dall’UE, dall’euro e dagli organismi internazionali che ne limitano la sovranità;
-L’uscita dell’Italia dall’OMS in quanto strumento di controllo e dominio attraverso il green pass e gli obblighi vaccinali;
-Il rifiuto dei contenuti del PNRR e del MES, strumenti per continuare lo sviluppo delle grandi opere di devastazione del territorio (TAV, TAC, 5G, MUOS, etc), della digitalizzazione e della centralità dell’Intelligenza Artificiale;
-Il veto all’introduzione di culture OGM;

Cub Trento, e-mail: Trento@Cub.it – telefono 0461524525

Link video alla manifestazione di Trento, sabato 4 marzo 2023

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