Il giorno 5 luglio a Foggia, si è tenuta una manifestazione di protesta promossa dalla CUB che ha visto la partecipazione anche di altri sindacati ed esponenti politici. Il motivo della protesta è per evitare il declassamento della struttura ex Inam da laboratorio di analisi a solo centro prelievi.
All’evento avvenuto in piazza della Libertà, ha partecipato anche il segretario nazionale della CUB, Marcelo Amendola, che teme l’avvio di una procedura di delocalizzazioni di massa. Il tutto, creando un incremento considerevole delle spese considerando il trasporto dei prelievi, disservizi ai cittadini sia per la tempistica e sia per le cure dirette proprio al laboratorio di appartenenza, ma si paventa anche il rischio licenziamenti del personale locale o trasferimenti in altre zone.
Così come si è appreso, in pratica tutti i campioni prelevati verrebbero poi inviati e processati presso l’Ospedale di Cerignola, “Tatarella”, che ha visto di recente l’apertura di un nuovo laboratorio.
Riguardo la vertenza aperta, è intervenuto il direttore generale dell’Asl, Antonio Nigri. Il funzionario ha rassicurato che il laboratorio non verrà dismesso e che i prelievi verranno processati all’interno della struttura ex Inam.
Le dichiarazioni rilasciate dal direttore generale dell’Asl, comunque non convincono i presenti alla manifestazione che si dicono pronti ad altre mobilitazioni, anche perché la delibera di Giunta del 2017 è oramai obsoleta in quanto il laboratorio che, risaputo svolge un lavoro efficiente, ha risposto ad un sensibile aumento di prestazioni che vanno a superare i parametri richiesti per la salvaguardia della struttura stessa.
Per questo la CUB ha lanciato un appello – a difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori – rivolto al Presidente della Regione Emiliano e all’Assessore alla Sanità, Rocco Palese, affinché intervengano per scongiurare il declassamento del laboratorio di analisi di Foggia: una struttura che funzione non deve essere toccata.