Il 29 maggio scorso ha perso la vita sulla strada – Potenza-Melfi – un tecnico TIM di soli 24 anni mentre era in servizio con l’automezzo aziendale. Il lavoratore, assunto da circa 2 anni, in precedenza era stato un tecnico della Sielte.
Il tragico evento, che ha visto coinvolto il giovanissimo lavoratore e persone terze ferite su un altro autoveicolo, ci impone una profonda riflessione sul modo di lavorare.
Oggi nell’ambito delle attività di rete TIM, organizzazione del lavoro, corsa per la produttività e continui controlli contribuiscono a creare condizioni da stress correlato.
Spesso nonostante i lavoratori facciano il proprio dovere si vedono richiamati da capi e capetti perché secondo i calcoli la produttività risulta bassa.
Per una strana coincidenza il 30 maggio l’azienda ha diffuso il suo rapporto annuale su “Infortuni e Malattie Professionali”, nel quale lei stessa evidenzia che nel 2022 la fascia di lavoratori 21-30 anni presenta la % più alta di incidenza tra infortuni e numero di lavoratori!
La % è passata dallo 0,4% del 2020, allo 0,87% del 2021, fino all’1,49% del 2022! Noi crediamo fortemente che questo dati siano influenzati soprattutto dalle forti pressioni su produttività e tempi, che gravano in modo particolare sui neoassunti stante la maggior ricattabilità occupazionale/salariale: in media un neoassunto percepisce 200/300 euro in meno al mese, a causa dei cedimenti sindacali avvenuti negli ultimi anni sul contratto collettivo!
Il tragico incidente stradale in cui ha perso la vita il lavoratore rientra proprio tra le casistiche con più alta incidenza negli infortuni in TIM, d’altronde non potrebbe essere diversamente quando nell’organizzare il lavoro si inviano il lavoratori in località molto distanti dalla loro sede con ore e ore passate alla guida di mezzi in alcuni casi scarsamente manutenzionati: Gli incidenti stradali sono la seconda causa di infortunio in azienda.
E, soprattutto, negli ultimi anni è aumentato moltissimo – probabilmente anche per i motivi sopra detti – l’indice di incidentalità, ovvero il numero di incidenti rispetto ai chilometri percorsi: 0,298 nel 2020, 0,329 nel 2021, 0,346 nel 2022.
Ma ci sono anche altri aspetti da rimarcare: Si tratta dell’ennesimo grave episodio avvenuto sulla Potenza-Melfi, non a caso ribattezzata dagli abitanti della zona come “strada della morte”.
Una strada costruita diversi anni fa’ non più adeguata al flusso dei veicoli dopo l’implementazione del complesso industriale di Melfi con la FIAT-SATA e l’indotto: nonostante l’evidenza le promesse delle istituzioni e della politica sono rimaste tali, con flussi di denaro pubblico in teoria deputati allo scopo che si sono persi in chissà quali rivoli privati; infatti già dal 1994 doveva diventare una strada con un maggior numero di corsie.
Quanto successo oggi al lavoratore di TIM è accaduto con modalità simili ed esiti anche – per fortuna – diversi a tanti cittadini, lavoratori, operai ex FIAT e dell’indotto con mezzi privati e pullman sulla strada per il lavoro!
5 giugno 2023
FLMU CUB