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I sindacati di base in piazza

Venerdì 2 dicembre, giornata della mobilitazione nazionale promossa unitariamente dai sindacati di base, in cui in molte città italiane i cortei dei lavoratori hanno sfilato per manifestare la contrarietà alle misure che il governo Meloni intende attuare, a partire dalla Legge di bilancio 2022

 Nella Capitale non è stato consentito, come preannunciato, il presidio davanti a Montecitorio, a causa di un diniego da parte della Questura di Roma con un parere che da ora in poi impedirà qualsiasi manifestazione davanti al Parlamento (le motivazioni, ribadite dal Tar del Lazio, rimandano alla “tensione politica derivante dalla guerra russo-ucraina e dai connessi problemi economico-sociali”). “Nulla è stato fatto contro il carovita e l’impoverimento della popolazione, mentre per grandi aziende e per continuare con le politiche di guerra e riarmo i soldi non mancano mai”. Per questo i sindacati di base venerdì 2 hanno sfilato in tante città, per dire “abbassate le armi, alzate i salari”.
A Milano grande partecipazione al corteo, partito dalla sede di Assolombarda e giunto in piazza della Scala. I principali effetti sui mezzi pubblici che nel pomeriggio hanno registrato i maggiori disagi, con la linea M1, M2 e M5 chiuse, oltre alle decine di treni regionali di Trenord cancellati fin dalla mattina.
A Roma anche numerosa la partecipazione allo sciopero, per cui la metro A e la Metromare erano chiuse e il servizio rallentato sulle linee B e C e Termini-Centocelle. Anche nelle scuole la protesta ha ottenuto un’alta partecipazione e diversi istituti sono rimasti chiusi.
Tensione a Torino dove le forze dell’ordine sono intervenute con cariche per allontanare alcuni manifestanti.
A Firenze i lavoratori, circa tre migliaia, hanno sfilato in corteo partendo da Palazzo Vecchio, con soste e interventi sotto l’Agenzia delle Entrate e Regione Toscana per concludersi con una serie di interventi sotto la sede del Comune.
A Napoli la Linea 1 della Metropolitana è rimasta ferma per tutto il giorno, lo stesso per le funicolari Centrale, Montesanto e Mergellina e per le linee Eav mentre servizio ridotto per tram, bus e filobus. A Bologna in centinaia di lavoratori hanno partecipato al corteo, da piazza XX Settembre fino alla sede del Comune. A Pisa almeno 500 manifestanti hanno sfilato da Piazza Vittorio Emanuele alla Prefettura.
In Sardegna invece polemiche e proteste a Sassari perché il corteo è stato vietato, impedendo la conclusione della manifestazione in piazza d’Italia con i lavoratori rimasti in piazza Castello (Leggi qui l’articolo Ansa)

 

 

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