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Sciopero generale nazionale

Sciopero generale nazionale 2 dicembre 2022

Oggi in numerose piazze del Paese hanno sfilato in corteo di migliaia di lavoratori, che hanno preso parte alla giornata di sciopero indetta unitariamente dalle varie sigle del sindacalismo di base e conflittuale. A Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Napoli, Palermo, Catania e in tante altre città i lavoratori hanno sfilato per dare un forte segnale di critica alla politica dell’attuale governo, che ripropone e prosegue la linea già tracciata dagli esecutivi che si sono succeduti negli ultimi anni. Le manifestazioni sono state molto partecipate e in diverse aziende gli scioperi hanno coinvolto un buon numero di lavoratori, nei trasporti altissime le adesioni, un dato importante dopo lo sciopero che ha coinvolto il tpl solo pochi giorni fa

A essere contestate l’assenza di politiche strutturali e di lungo periodo a favore delle classi lavoratrici, la mancanza di un piano di ripresa che tenga conto dell’impatto devastante dell’inflazione sulla vita di salariati e pensionati, la carenza di investimenti importanti rivolti al welfare e alla scuola e sanità pubbliche, tutti elementi che stridono, a dir poco, con l’ennesimo stanziamento di fondi (siamo al sesto decreto nel giro di dieci mesi) a favore dell’armamento dell’Ucraina in conflitto con la Russia dallo scorso febbraio.
Migliaia sono le famiglie a rischio di perdere finanche un tetto sopra la testa, le aziende strozzate dai costi energetici lievitati chiudono a migliaia e per chi vive del proprio salario, che in Italia non cresce da anni a differenza del resto dei Paesi Ocse, è impossibile sottrarsi a un progressivo impoverimento.
Per tutte queste ragioni oggi centinaia di migliaia di lavoratori si sono fermati, per chiedere a gran voce migliori condizioni di lavoro, salari indicizzati al crescere del costo della vita con un ritorno alla scala mobile, maggiori tutele e sicurezza perché inaccettabile lo stillicidio di morti di lavoratori che quotidianamente si verificano, per abbassare le armi e porre un fermo all’economia di guerra che alle vittime dei conflitti sul campo aggiunge i milioni di persone che negli altri Paesi si impoveriscono e vedono erosi welfare e servizi pubblici e sempre più precluso un futuro dignitoso per i propri figli.

Guarda i video di venerdì 2 dicembre con i cortei dei lavoratori:  

Roma

Milano

Torino

Genova

Palermo

 

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