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Il caso Alfredo Cospito

In sciopero della fame da tre mesi, le condizioni di salute di Cospito sono peggiorate notevolmente. Sul suo caso è aperto uno scontro politico originato dalle dichiarazioni incrociate di esponenti degli opposti schieramenti che da giorni prende vigore e che si somma al clima di tensione crescente, in Parlamento e non solo

Ieri è stata occupata la facoltà di Lettere alla Sapienza in solidarietà all’anarchico e nei giorni scorsi una telefonata anonima avvertiva la redazione del Resto del Carlino di un attentato a Bologna, dove oggi si è svolta una manifestazione e, per domani, altre sono annunciate a Roma e a Milano. Ilaria Cucchi, senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che oggi si è recata nel carcere milanese di Opera, ha riferito di “condizioni allarmanti” in cui si trova Cospito, il quale ha dichiarato: “Se peggioro non voglio l’alimentazione forzata”.

Il trattamento riservato ad Alfredo Cospito: per la Cub un caso di banalità del male
“Di fronte a una situazione come quella che vive Alfredo Cospito, a un’applicazione distorta dallo stesso punto di vista della legge del 41 bis, alla ferocia si aggiunge l’ipocrisia e la strumentalità politica.
PRIMA si impone una misura, di per sé forzata, pensata contro la criminalità mafiosa, a un militante politico in nessuna maniera assimilabile a questa criminalità, POI si afferma che riconoscere l’illegittimità di quanto si è fatto significherebbe fare un favore ai mafiosi e, sulla base di questo paralogismo, si condanna Alfredo alla morte.
Il capo del governo, nel tentativo di nobilitare il proprio comportamento, si spinge ad affermare che non è in gioco l’interesse del governo ma quello dello Stato e, immediatamente dopo, i suoi più stretti collaboratori utilizzano la vicenda per dare vita a una polemica strumentale contro un partito dell’opposizione.
Per di più si è arrivati al punto di perquisire la sede di un sindacato, l’USB, “colpevole” di uno striscione di solidarietà ad Alfredo.
Gli eroi della campagna contro Alfredo Cospito dimostrano appieno in questo modo la loro natura di burocrati, la loro indifferenza ai principi di umanità e sensibilità etica. Riteniamo giusto dire apertamente che questo comportamento è inaccettabile e che questa vicenda è l’esempio di una deriva autoritaria e di un conseguente attacco alle libertà. Per queste ragioni la mobilitazione per sottrarre Alfredo Cospito al 41 bis deve continuare sino all’ottenimento del risultato.”

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