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ITA: UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA MA…

La sentenza del Giudice Cotatellucci del Tribunale del Lavoro di Roma deve essere ancora pubblicata ma il dispositivo del 14.6.2023 è molto chiaro: i lavoratori di Alitalia costituiti in quel giudizio devono tornare a lavorare transitando ai sensi dell’art. 2112 c.c., senza soluzione di continuità, da Alitalia a ITA, conservando anzianità e tutele pregresse dell’art.18 della L.300/70

Dopo mesi in cui nei vari Tribunali del Lavoro del nostro Paese si è tentato di negare la evidente continuità organizzativa (…non è in discussione quella economica) tra la ex-Compagnia di Bandiera italiana e l’attuale nano-compagnia, pur di negare il diritto al passaggio in ITA a migliaia di colleghi, è venuta a galla la verità.

Tutti sanno, a partire da ITA e dal Governo, che questo è solo il primo pronunciamento favorevole ai lavoratori, al quale ne seguiranno inevitabilmente altri: nessuno potrà più far finta che non esista la continuità tra Alitalia e ITA, ora pure emersa dal contratto di vendita degli asset della ex-Compagnia di Bandiera italiana alla nano-compagnia, finalmente desecretato dopo che in molte cause i giudici non ne avevano ordinato l’acquisizione.

Non hanno retto neppure le argomentazioni datoriali-sindacali-istituzionali sull’inapplicabilità nel passaggio da Alitalia a ITA delle tutele dei lavoratori previste dall’art. 2112 c.c. nell’ambito di un’amministrazione straordinaria, che in qualche arbitraria sentenza è stata considerata avere finalità liquidatorie nonostante l’evidente prosecuzione dell’attività di impresa. Anche tale tesi assolutamente fragile, peraltro in una società a totale controllo pubblico, aveva consentito di aggirare la sostanza delle norme previste anche dall’ordinamento comunitario (su cui l’Italia è stata più volte destinataria di una procedura di infrazione da parte della UE) sulla tutela dei diritti dei lavoratori nella cessione delle attività.

Ora è probabile che in tanti (Governo, Ministeri e sindacati) proveranno a far desistere i lavoratori che sono già ricorsi al Tribunale e i migliaia che lo stanno per fare ma questo non potrà frenare l’onda che sta montando e che farà luce su un’ operazione a nostro parere inconsistente dal punto di vista industriale e imbarazzante per come è stata gestita, con la conseguenza di provare a sotterrare il diritto del lavoro in questo Paese.

La Cub Trasporti ha inviato a tutti una richiesta – al Governo, al Ministro dei Trasporti, alle Commissioni Parlamentari competenti, nonché al Presidente di LH – di assumere in ITA tutti i lavoratori AZ rimasti fuori dalla nano-compagnia, quale unico e doveroso intervento per sanare l’illegittimo passaggio degli slot da Alitalia a ITA, visto che presto la UE interverrà e imporrà la restituzione delle bande orarie al coordinatore aeroportuale.

Ad oggi nessuno ha riscontrato la suddetta richiesta, sembrando non valutarne la fondatezza. È notizia certa che alcune compagnie concorrenti stanno preparando il proprio ricorso: su tali questioni, comunque, interpelleremo anche la Commissione UE e solleciteremo a brevissimo anche la DG Competition della UE che non può voltarsi dall’altra parte.

Consapevoli dell’importanza delle mobilitazioni dei lavoratori, la Cub Trasporti continuerà a organizzare tutte le iniziative necessarie affinché nessuno possa spengere i riflettori su una vicenda che non può e non deve essere dimenticata ma che deve essere ricondotta nei binari della legalità e della giustizia sociale, a difesa degli interessi dei lavoratori e della collettività.

Roma 16.6.2023 CUB TRASPORTI

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