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I SAT non funzionano: iniziativa a Milano 30 novembre

LO STRUMENTO DEI SAT NON STA FUNZIONANDO E LE FAMIGLIE SFRATTATE RIMANGONO SULLA STRADA

I SAT (Servizi Abitativi Transitori) dal 2020 hanno sostituito le assegnazioni in deroga come principale strumento per dare risposta all’emergenza abitativa ed in particolare agli sfratti. Questo strumento però non sta funzionando e nella maggior parte dei casi le famiglie sfrattate anche con bambini, invalidi, persone anziane o malate si trovano ad affrontare lunghi periodi senza che il Comune dia loro alcuna soluzione abitativa e vengono lasciate a loro stesse, ossia sulla strada.
Stiamo parlando di centinaia di nuclei familiari che sono già usciti di casa o che attendono a breve l’Ufficiale Giudiziario in quanto sfrattati per finita locazione, per morosità incolpevole o mancato pagamento del mutuo oppure di persone senza casa perché in grave disagio economico.

Cosa sta succedendo a Milano nella totale inerzia dell’Amministrazione Comunale?
– Le domande vengono esaminate dopo 8-10 mesi dalla loro presentazione, in violazione del regolamento comunale che prevede un termine di tre mesi, e senza alcun raccordo con la data di esecuzione dello sfratto
– Moltissime domande vengono rigettate con motivazioni pretestuose e senza approfondimenti, o dichiarate inammissibili con motivazioni che nulla hanno a che fare con la valutazione del bisogno abitativo. La comunicazione dell’esito negativo viene data spesso molti mesi dopo la decisione del nucleo di valutazione, allungando ulteriormente i tempi.
– I ricorsi vengono anch’essi esaminati dopo molti mesi.
– Gli alloggi disponibili sono troppo pochi e arrivano con il contagocce: ci sono nuclei familiari con domanda accettata da molti mesi, anche un anno per i nuclei di una persona, che non hanno ancora ricevuto la casa e spesso sono stati nel frattempo sfrattati.
Il periodo di un mese in albergo a costo ridotto offerto agli sfrattati termina senza che sia ancora arrivato l’alloggio SAT e anche le famiglie con domanda SAT accettata si ritrovano senza alcuna tutela.

E intanto gli sfratti proseguono incessanti, senza che Comune e Prefettura prendano atto delle difficoltà sopra descritte si decidano a fare un protocollo di intesa sull’esecuzione degli sfratti che leghi la data di esecuzione e il numero di sfratti in esecuzione alle effettive disponibilità di soluzioni alloggiative alternative.
Eppure a Milano c’è un consistente patrimonio di edilizia pubblica che potrebbe dare un tetto a tutte queste famiglie, se non venisse lasciato in stato di abbandono o utilizzato per fare cassa attraverso piani vendita, cessione ai privati e piani di valorizzazione.
Il 23 novembre il Consiglio Comunale ha finalmente approvato un Ordine del Giorno depositato a luglio da diversi componenti della maggioranza che chiede il pieno utilizzo del patrimonio per l’emergenza abitativa. Ora è urgente passare dalle parole ai fatti. Le famiglie sotto sfratto e senza casa non possono più aspettare.

I sindacati inquilini insieme a una rappresentanza delle famiglie sotto sfratto saranno presenti GIOVEDI’ 30 NOVEMBRE alle ore 17 davanti al Consiglio Comunale (in piazza della Scala) per incontrare i consiglieri e chiedere che il Comune di Milano:

 Reperisca nuovi alloggi da assegnare con urgenza alle famiglie con domanda SAT accettata, da aggiungersi a quelli già destinati ai SAT
 Attui un radicale ripensamento nella gestione dei SAT, almeno per la parte di sua competenza, e degli alberghi e chieda alla Regione l’apertura di un confronto per la reintroduzione delle assegnazioni in emergenza.
 Si unisca alla richiesta del sindacato nel richiedere alla Prefettura un meccanismo di gestione degli sfratti che ne permetta una graduazione legando l’esecuzione alla effettiva disponibilità di soluzioni alloggiative alternative.

Unione Inquilini, Sicet, Asia

Scarica il volantino per l’iniziativa del 30 novembre

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