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Lotte sociali, sindacali e contro la militarizzazione del territorio

Il delegato sindacale di CUB Pisa, Federico Giusti, è intervenuto a Radio Grad nella rubrica a cura della redazione di Lotta Continua di Pisa.

Di seguito, un estratto dell’intervento:

“Sono rilevanti i due eventi prossimi di ottobre che ci saranno nel nostro paese, il primo riguarda lo sciopero generale del 20 promosso dai sindacati: ADL Varese, CUB, SGB, Si Cobas e USI-CIT, il secondo evento prevede una mobilitazione nazionale per il giorno 21 che avverrà in varie parti d’Italia contro la guerra. Due argomenti di rilievo strettamente connessi.

Poi continua -un dato importante riguarda lo sciopero nazionale del 18 settembre degli autoferrotranvieri, che hanno manifestato contro le privatizzazioni, le gare di appalto a ribasso del TPL che indeboliscono il servizio anziché migliorarlo, non solo, hanno chiesto maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro per tutelare lavoratori e utenza, una riduzione degli orari di lavoro a parità di salario. Gli autoferrotranvieri e la CUB chiedono un aumento salariale di 300 euro per contrastare l’inflazione reale e recuperare il potere d’acquisto”.

Sullo sciopero generale del giorno 20, mette in evidenza che: “non è uno sciopero inutile e rituale promosso dai sindacati di base, come possono pensare in molti, attualmente, il momento drammatico che sta attraversando il paese, necessita appunto di una mobilitazione forte e chiara, perché gli interventi economici promossi dai Governi si sono dimostrati “fuochi di paglia”, non hanno risolto nulla. Lo sciopero riguarda anche il contrasto agli infortuni sul lavoro, i morti sul lavoro, le malattie professionali, una strage continua di lavoratori e lavoratrici, infine è bene accrescere il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni e di rivedere la Legge Fornero che ha portato l’età pensionabile alla soglia dei settant’anni, con il rischio di andare anche oltre questa soglia attraverso forme solidaristiche con assegni maggiori se continui a lavorare.

L’altro evento a cui ha fatto riferimento Federico Giusti, riguarda la mobilitazione contro la militarizzazione del territorio prevista per il 21 ottobre e promossa da comitati e sindacati di base e, aggiunge: “ci saranno manifestazioni nei luoghi simbolo di questa corsa alla militarizzazione, quali: la Sicilia, dove il progetto MUOS ha prodotto un incredibile escalation militare; potremmo parlare della militarizzazione della Sardegna, con un aumento di tumori dove avvengono le esercitazioni militari, denunciati da comitati sardi contro la guerra, ma anche il fattore ambiente correlato all’uso di mezzi inquinanti e di munizioni. Le altre manifestazioni della giornata saranno previste a Pisa e a Ghedi (Brescia). Commenta –proprio a Pisa nei giorni scorsi c’è stata la decisione per la costruzione di una base dell’unità militare dei Carabinieri del “Tuscania” (specializzato in missioni militari) e proprio la zona del pisano è un territorio estremamente militarizzato. Poco tempo fa, l’ENAC ci spiegava che non era possibile, non si poteva sviluppare l’aeroporto civile di Pisa, perché nelle vicinanze insiste l’aeroporto militare. Oltre, per non dimenticare, l’ampliamento della base Usa di Camp Derby, la base più grande per la logistica al di fuori del confine statunitense, che sarà collegata con il porto di Livorno tramite la stazione ferroviaria di Tombolo, funzionale per il trasporto di ingenti quantità di armi. Infine, la caserma del reparto degli Incursori, in una zona che era stata data al Governo italiano dal comando USA, doveva essere utilizzata ad uso civile, con la minaccia di stravolgere tutta l’area del parco, appunto, con la costruzione della base del Tuscania”.

Conclude -quindi pensiamo che gli eventi sopra esposti: dallo sciopero generale alla mobilitazione contro la militarizzazione del territorio, vadano di pari passo, perché le lotte sociali, contro il militarismo e le lotte sindacali sono parti integranti di un progetto di vita completamente diverso è che in realtà ci hanno imposto, ci vogliono propinare: un modello militarista, fatti di continui sacrifici salariali e di tagli sociali”.

Al link l’intervento audio integrale di Federico Giusti: https://gemininetwork.it/il-megafono-mobilitiamoci/

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