La crisi economica delle famiglie, contrasto alle povertà nei quartieri, sanità pubblica, l’ambiente e le difficoltà croniche dei servizi alla cittadinanza, questi i temi della manifestazione davanti alla Prefettura di Palermo del movimento “I Nastrini – Diritti&Partecipazione ”, Federazione del Lavoro e del Sociale CUB, Alba Sindacato” e “Unione con Cittadinanza attiva”
Ci sono persone e intere famiglie senza lavoro né reddito alcuno, che rischiano di perdere la casa poiché non possono più sostenere il costo di affitto, bollette e perfino del materiale scolastico per mandare i figli a scuola. Non si vedono prospettive di sviluppo per il futuro, mancano gli investimenti per creare lavoro, a tutela del territorio e della ripresa economica di una Regione, la Sicilia, dove negli anni è sempre più cresciuto il numero di giovani e meno giovani che emigrano alla ricerca di una possibilità.
Mentre le spese militari decuplicano, e gli stipendi dei dipendenti comunali crescono, vengono tolti fondi al welfare, reddito di cittadinanza compreso, nella falsa illusione che chi è “occupabile” trovi di che vivere quando è nota la condizione di diffusa precarietà e assenza di alternative alla povertà o a qualche espediente per vivere alla giornata, spesso ricorrendo a prestazioni di lavoro in nero.
Di questo la Cub Lavoro sociale di Palermo si è fatta portavoce, insieme ai movimenti attivi sul territorio palermitano e siciliano, portando dentro il Palazzo la voce di chi voce non ha, ridotto ai margini della società e accusato di non voler fare nulla per migliorare la propria condizione.
Nonostante il taglio del Rdc, a fine luglio alcuni dei percettori insieme ai delegati della Cub si sono recati presso la sede della protezione civile di Palermo, uno stabile per metà vuoto, sotto utilizzato e che negli ultimi quattro anni ha visto la decurtazione del 60% del personale.
Con le enormi problematiche ambientali che caratterizzano la Sicilia, anziché investire nella rimessa in sesto del territorio dando lavoro a migliaia di inoccupati, la politica ha preferito tagliare risorse.
Per questo l’unica risposta possibile a scelte di questo tenore è una convergenza delle lotte e una mobilitazione di massa che riunisca tutte le realtà sociali e le fasce di popolazione più fragili ed esposte, per ottenere investimenti strutturali, progetti a lungo termine per ridare lavoro e dignità a chi oggi è costretto a scappare.
Intervento Cub Lavoro sociale di Palermo, dopo l’incontro con il prefetto a cui sono state sottoposte le istanze espresse dai cittadini di Palermo e della Sicilia e portate in piazza anche dal movimento dei Nastrini: Guarda il video
Manifestazione sotto il palazzo della Prefettura di Palermo, guarda il servizio.