L’8 dicembre, giorno in cui si è svolta la marcia popolare, per il movimento NO TAV e per l’assieme dell’opposizione sociale è stata un’occasione per ricordare la riconquista nel 2005 del cantiere di Venaus da parte di una manifestazione di 30.000 persone e per rilanciare la mobilitazione e l’iniziativa, a cui anche la Cub ha sempre dato il proprio sostegno
È l’espressione di un movimento che, nei decenni, ha prodotto cultura, identità, conoscenza, relazioni ed è diventato un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale. Un movimento che, sin dall’inizio, ha visto la partecipazione e il sostegno della CUB che il 16 novembre 2005 ha indetto uno sciopero generale dell’intera Valsusa che, grazie a una massiccia partecipazione, ha dato forza e capacità di incidere al movimento NO TAV. Una lotta che ha visto nel tempo una dialettica virtuosa fra lotte dei lavoratori e delle lavoratrici, critica del degrado ambientale, rivendicazione dell’utilizzo del denaro pubblico per la difesa del welfare e non per grandi opere inutili e nocive.
L’8 dicembre di quest’anno, anche grazie alla massiccia presenza giovanile, dimostra che la mobilitazione tiene ed è in grado, nonostante le minacce del governo, di ottenere concreti risultati. Un movimento, insomma, transgenerazionale, vivace, creativo, combattivo, oggi come nel passato capace di coinvolgere partecipanti dalla Valsusa, dai territori circostanti, dall’Italia e dall’estero.
Solidarietà ai compagni inquisiti
In questi giorni la lotta NO TAV si intreccia con la solidarietà con le compagne e i compagni inquisiti per le lotte a cui hanno partecipato e, in particolare a Nicoletta Dosio, recentemente condannata a 8 mesi di carcere, dopo quelli che ha già subito, perché “colpevole” di aver rifiutato gli arresti domiciliari e di aver partecipato a presidi e manifestazioni.
In sintesi, un segnale importante dell’esistenza di una soggettività non disponibile a piegarsi all’esistente che ci deve vedere, come sempre, presenti, partecipi e propositivi come sindacalismo di base nella consapevolezza che le ragioni del movimento NO TAV sono le nostre ragioni.
