Continua anche nel mese di Agosto la telenovela a suon di comunicati all’interno della comunità portuale spezzina: tra sentenze, ricorsi, dichiarazione di stati d’agitazione, proclami di record superati e soddisfazioni per l’attracco di meganavi mai entrate prima d’ora nel nostro scalo.
È sicuramente tutto molto accattivante, quasi quanto una serie televisiva, ma abbiamo come l’impressione che tutto ciò vada alla fine a mascherare il vero dato oggettivo: ovvero che, in mezzo a tutto questo spettacolo, gli unici a rimetterci sono sempre e solo i lavoratori, che hanno dovuto subire perdite sia in termini salariali che per quanto riguarda il forte incremento della flessibilità.
Dietro a tutti questi protagonismi di facciata non possiamo dimenticare ciò che veramente vi si nasconde e alla fine va a gravare direttamente sui lavoratori.
Un esempio lampante è la contrattazione aziendale siglata nel Luglio 2022 tra Lsct e Cgil-Cisl-Uil, che di fatto ha consentito la conversione in ticket mensili del premio in quota fissa, prima erogato nel mese di Febbraio, scelta da noi fortemente contestata, e che ad Agosto si svilupperà in ulteriori effetti anche per quanto concerne
il premio di risultato che, con ogni probabilità, subirà un sostanziale e notevole taglio, grazie alla modifica dei termini contrattuali preesistenti.
Così vale anche per l’accordo ponte “salvacrisi” del Febbraio 2023, siglato da Cisl e Uil, che ha semplicemente prodotto l’aumento della forbice relativa al recupero degli ADR, passato da essere bimestrale a semestrale, generando inevitabilmente l’aumento della flessibilità e andando in deroga anche al CCNL porti.
Si nota da queste vicende, in modo sempre più evidente, quanto in molti abbiano smarrito quale sia il vero compito del sindacato, che è quello di salvaguardare i diritti e il salario dei lavoratori, mentre invece si continua a tenere in piedi un inutile teatrino che serve solo a fare tanto rumore per niente.