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Referendum Ccnl Porto: A La Spezia vincono astensionismo e poca trasparenza

L’aspettativa dei lavoratori portuali a La Spezia era molto alta rispetto al rinnovo del Contratto Nazionale dei porti, visto lo sforzo richiesto per i tre giorni di sciopero a cui c’è stata una forte adesione di tutto il settore, ma puntualmente, come succede ormai da diversi anni, dopo un’estate intera di totale silenzio sulla concertazione, la speranza di ottenere veri miglioramenti economici e di qualità della vita si è spenta con la proposta di “ipotesi di Accordo”, presentata dai sindacati che si sono seduti al tavolo con la controparte e che improvvisamente hanno avuto una strana fretta di far approvare a tutti i costi.

Durante lo svolgimento delle assemblee è stata palpabile la tensione e più che evidente il malcontento generale dei lavoratori, che non hanno per niente apprezzato la proposta di rinnovo, che sono stati protagonisti anche di interventi piuttosto duri e di conseguenza hanno chiesto venisse fatto un Referendum.

Su 1128 aventi diritto, 362 sono stati i voti positivi, 210 quelli per il No e 15 le schede nulle, ma ciò che è stato senza dubbio più significativo è il dato dell’astensionismo che ha raggiunto la quota di 541 lavoratori, un risultato che rispecchia in pieno anche il trend nelle elezioni politiche negli ultimi anni e che testimonia un senso quasi di “rassegnazione” da parte di chi si dovrebbe recare alle urne, che finisce poi per rinunciare, probabilmente per la poca credibilità riposta in chi dovrebbe rappresentare i lavoratori e i cittadini.

Ciò che ha contribuito anche notevolmente all’alto astensionismo in porto sono state anche le modalità che sono state scelte per svolgere questo referendum, in cui non è stato volutamente previsto un comitato elettorale “indipendente”, costituito da figure super partes o comunque non iscritte ai tre sindacati firmatari del Contratto, così da ottenere seggi elettorali “garantiti” e una maggiore trasparenza.

La CUB Trasporti, unitamente al CLPT di Trieste, in questi giorni aveva sviluppato una controproposta in cui erano state fatte delle “richieste minime” e per nulla utopistiche, con le quali si sarebbe potuto raggiungere un aumento salariale semplicemente dignitoso.

Sulla parte normativa poi ci è sembrato doveroso puntualizzare quanto sia importante, anche per una questione legata alla sicurezza e alla salute, la rimodulazione del numero di turni notturni in base all’età del lavoratore, dei raddoppi di turno, dello straordinario obbligatorio e soprattutto l’inserimento all’interno del CCNL di una proposta scritta, nero su bianco, verso la volontà di aprire un tavolo di discussione e valutazione alla possibilità di un accompagnamento al prepensionamento, dovuto ai carichi di un lavoro innegabilmente “Usurante e Gravoso”, come quello svolto dai lavoratori portuali.

Nell’ipotesi di accordo appena passato invece non c’è il minimo accenno a questi aspetti, segno di una sottomissione totale di chi siede ai tavoli e si limita mestamente ad accettare le proposte che fanno gola alle sole parti datoriali, questa dovrebbe essere una chiave di lettura per tutti i lavoratori per arrivare a decidere veramente in un
cambiamento radicale della rappresentanza, non sarà mai possibile continuare a pretendere un CCNL degno, finché non ci sarà un vero interlocutore che porti al tavolo di trattativa le esigenze richieste e giustamente ambite dai lavoratori.

Il risultato del referendum oggi più che mai deve porre le basi per questo cambiamento, che va affrontato con coraggio, altrimenti l’alternativa del futuro che i portuali avranno davanti sarà fatta solo di sterili lamentele e inutile malcontento fine a se stesso.

La Spezia, 27 ottobre 2024

CUB Trasporti La Spezia

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