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Riuscito lo sciopero del settore aereo-aeroportuale

RIUSCITO LO SCIOPERO NAZIONALE DEL PERSONALE DELL’HANDLING NEGLI AEROPORTI ITALIANI

Aziende associate ad Assohandler, Cgil Cisl Uil Ugl e Governo non vedono, non sentono e non parlano?

Il contratto è scaduto da giugno 2017 ed i lavoratori dell’handling stanno scioperando ancora una volta (l’astensione dal lavoro termina alle ore 24 di oggi), la nona in un anno e mezzo, negli aeroporti di Malpensa, Linate, Venezia, Bergamo, Verona, Catania, Roma ed altri ancora.

In tanti si sbracciano nel nostro Paese parlando della emergenza salariale e di una economia impantanata dalla impossibilità per milioni di famiglie di arrivare alla fine del mese. In tanti si stracciano le vesti ma poi al dunque si fa finta di nulla e nonostante le società di handling aeroportuale esercitino, di fatto, attività in concessione pubblica, anche il Governo, lo stesso che ha revocato il Reddito di Cittadinanza e si rifiuta di approvare il Salario Minimo, fa orecchie da mercante.

Gli aumenti dovuti al personale dell’handling aeroportuale per garantire la conservazione del potere di acquisto delle retribuzioni dovrebbero prevedere, secondo le tabelle Istat, un incremento dello stipendio di 300 euro mensili per lavoratore inserito in un livello mediano del CCNL applicato e circa 5000 euro di arretrati per ogni addetto aeroportuale.

A quanto pare, anche se nulla di ufficiale viene dichiarato da CgilCislUilUgl, che proseguono la trattativa in gran segreto (l’ultimo incontro dei Segretari Nazionali in ristrettissima si è tenuto ieri!), l’accordo che si sta costruendo prevederebbe un aumento di circa 200 euro lordi mensili alla fine dei prossimi 3 anni, mentre con l’attuale inflazione, per mantenere lo stesso potere di acquisto del 2017, gli addetti dell’handling fra 2 anni avrebbero dovuto percepire un aumento di almeno 400 euro al mese. Per non parlare degli arretrati che le aziende sembrano disponibili a versare solo in minima parte.

Peraltro, tali aumenti sarebbero in parte riassorbiti dalla contribuzione per la sanità integrativa e dalle pensioni integrative, ovvero da servizi organizzati da aziende e sindacati, alla faccia della sanità pubblica e della pensione universale.
A quanto pare l’accordo vorrebbe anche prevedere un aumento della giornata lavorativa a parità di salario, senza neppure recuperare la retribuzione delle giornate “integrative” concesse nel precedente rinnovo del CCNL.

E’ del tutto evidente che la Cub Trasporti continuerà la mobilitazione, sollecitando anche il Governo rimasto in silenzio a rispondere anche dei disagi sopportati dai passeggeri, ostaggio di aziende che hanno macinato utili a fronte del continuo aumento del traffico passeggeri e merci negli ultimi 10 anni (con l’esclusione del periodo della pandemia, ormai pienamente riassorbito).

La Cub Trasporti invita le aziende ad aprire il confronto anche ai sindacati di base che hanno animato la straordinaria mobilitazione di oggi e sollecita Cgil Cisl Uil Ugl a non sottoscrivere l’ennesimo accordo truffa: non lo merita una categoria che continua ad essere spremuta dal continuo aumento delle attività mentre è soffocata dalla precarietà e strangolata dai bassi salari.

Cub Trasporti, 8 settembre 2023

COMUNICATO_SCARICA QUI

I ripensamento dei sindacati firmatari

Apprezziamo la sincerità, e ora?
L’ultimo comunicato delle RSA CGIL, in riferimento ai parametri scelti e sottoscritti anche dalla suddetta sigla relativamente al Premio di produzione erogato con la busta paga di Agosto, ci ha meravigliato non poco. (segue)

LEGGI QUI IL COMUNICATO DI CUB TRASPORTI LA SPEZIA

LEGGI LA RASSEGNA STAMPA SULLA GIORNATA DI SCIOPERO NAZIONALE VENERDI’ 8 SETTEMBRE 2023

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