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Salvini prova a ridurre l’efficacia dello sciopero nei trasporti

La Commissione di Garanzia invita Salvini a ordinare la riduzione a 4 ore dello Sciopero del 29.11.2024 nei Trasporti e il Ministro dei Trasporti si dichiara “determinato” a intervenire

S.O.S. DEMOCRAZIA
UN VERGOGNOSO GIOCO DELLE PARTI  PER IMPEDIRE AI LAVORATORI DI RIVENDICARE SALARI, OCCUPAZIONE E SALUTE

SERVE RISPONDERE UNITI E DETERMINATI A UN ATTACCO ILLEGITTIMO E SENZA PRECEDENTI

La Commissione di Garanzia, ovvero l’organismo che dovrebbe garantire l’esercizio del diritto di sciopero nell’ambito delle norme esistenti in Italia, seppur farraginose e antidemocratiche, ieri, 25.11.2024, ha emanato una nuova delibera per sabotare lo Sciopero Generale del 29.11.2024 : a firma della Presidente Paola Bellocchi, la cosiddetta “Autorità di Garanzia sullo sciopero” (…con le parole si stravolgono le verità!) ha sollecitato il Ministro Salvini ad intervenire con apposita ordinanza ai sensi dell’art.8 della L.146/90 per ridurre a 4 ore la proclamazione citata nell’intero Comparto dei Trasporti (…ad eccezione dei Ferrovieri già esonerati avendo scioperato il 23.11.2024).
La principale motivazione addotta dalla Commissione di Garanzia per inscenare il gioco delle parti con Salvini è emblematica: “il fondato rischio di una cospicua adesione anche da parte dei lavoratori non iscritti alle OO.SS. proclamanti”.
In realtà, stavolta la Commissione di Garanzia non ha trovato alcun fondato pretesto per formulare tale palese attacco al diritto di sciopero: non ci sono, né ci sono stati, né si prevedono terremoti, esondazioni di fiumi, maltempo o altre situazioni incidentali che possano innescare un aumento degli effetti dello Sciopero Generale del 29.11.2024 sull’utenza.
Insomma, la Commissione di Garanzia ha sollecitato il Ministro Salvini ad azzoppare lo Sciopero Generale del 29.11.2024 solo perché tale iniziativa “rischia” (sic!) di riuscire anche nei Trasporti, rendendo visibile e tangibile il dissenso dei lavoratori contro la Manovra Finanziaria e, più in generale, contro le politiche sociali (…in prevalenza securitarie!) ed economiche del Governo Meloni, in continuità con quelle di Draghi e dei suoi discepoli.
Non è con la repressione che si nascondono i problemi dei lavoratori e delle masse popolari: bassi salari, peggioramento delle condizioni di lavoro, tagli alla sicurezza con aumento dei morti e degli incidenti sul lavoro, precarietà, licenziamenti, mancanza di investimenti, ritardi nel rinnovo dei contratti di lavoro, discriminazioni di genere, peraltro in un contesto generale di guerra ed economia di guerra, che impongono tagli alla sanità, alla scuola, al welfare, per non parlare dell’aggressione alla Costituzione con l’Autonomia differenziata e tante altre pericolose trovate di Meloni&Co.

Sono disparate le argomentazioni addotte dalla Commissione di Garanzia per tentare di giustificare la delibera in questione ma sono solo infondate e capziose, costruite ad hoc, per provare a nascondere una iniziativa antidemocratica, illegittima e fondata sulla applicazione di incomprensibili delibere, peraltro “partorite” dalla stessa Commissione di Garanzia, che da organismo di vigilanza si è trasformato in una succursale del Potere Esecutivo, con il preciso compito di imbavagliare le sacrosante iniziative dei lavoratori e delle masse popolari.
L’obiettivo della Commissione di Garanzia di “smantellare” la riuscita della mobilitazione del 29.11.2024 era evidente già da qualche giorno, quando, nonostante le regole sulla rarefazione, aveva autorizzato alcuni scioperi di categoria (sanità e Rai) previsti per le date immediatamente precedenti e successive allo Sciopero Generale ma proclamate solo dopo la sua indizione effettuata dalla Cub e Sgb il 16.10.2024: in quel caso il rispetto dei diritti dell’utenza sono stati sacrificati e si sono ignorate le regole esistenti pur di provare a “svuotare” lo Sciopero Generale stesso.
Non è vero che la scelta sia di Cgil e Uil, sia Cobas, Clap, Adl Cobas e Sial Cobas di non ottemperare alla richiesta della Autorità di revocare lo sciopero nei Trasporti, comporti un illegittimo aumento dell’impatto dello Sciopero Generale nel settore in questione. 

Infatti, lo Sciopero Generale nei Trasporti avrebbe avuto comunque un esito oltremodo significativo se le suddette sigle avessero scelto, ottemperando ad una delle tante insensate delibere della Commissione di Garanzia che vietano di concentrare nei Trasporti distinte proclamazioni di Sciopero Generale, di aderire nel comparto aereo-aeroportuale, in quello degli autoferrotranvieri e dei marittimi alla proclamazione effettuata in precedenza da Cub e Sgb (…oltre 2 settimane prima!)
In realtà con tale ennesima iniziativa della Commissione di Garanzia, propedeutica all’intervento del Ministro Salvini, la cosiddetta “Autorità di vigilanza sullo sciopero” getta la maschera e senza alcun tentativo di nascondere le sue reali intenzioni di sabotare una sacrosanta mobilitazione, diventa strumento palese nelle mani del Governo e, travalicando i suoi già enormi poteri, si trasforma in arbitro di parte nelle contese dei lavoratori nei confronti delle controparti datoriali e del Governo.

QUANTO STA SUCCEDENDO COSTITUISCE UNA PAGINA BUIA PER LA DEMOCRAZIA: L’ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO, AL “DIRITTO DEI DIRITTI”  È INACCETTABILE E PERICOLOSO. SERVE UNA RISPOSTA ALTRETTANTO DETERMINATA DA PARTE DEI LAVORATORI E DELLA SOCIETÀ CIVILE. SERVE UNA RISPOSTA FERMA E CONVINTA DA PARTE DI TUTTI: SERVE RIEMPIRE LE PIAZZE E DARE VITA A INCESSANTI LOTTE IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA E DEL FUTURO DEI LAVORATORI E DELLE MASSE POPOLARI.

Confederazione Unitaria di Base, 26 novembre 2024

 

 

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