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Stop al precariato alla Scala di Milano

NELLA TRATTATIVA DI MERCOLEDì 15 MAGGIO IN SALA GIALLA SI PARLERA’ DEI PIU’ DI 150 LAVORATORI SERALI CHE GARANTISCONO LA MESSA IN SCENA DEGLI SPETTACOLI TUTTE LE SERE: MASCHERE, SARTE, CALZOLAI, PARRUCCHIERI E ATTREZZISTI, LA MAGGIOR PARTE A TEMPO DETERMINATO, I COSIDDETTI “INTERMITTENTI A CHIAMATA”. LAVORATORI SENZA DIRITTI BASILARI QUALI MALATTIA E MATERNITÀ PERCHÈ INPS E AZIENDA SI RIMBALZANO SU CHI DEVE PAGARE.
FERMIAMO LA DERIVA DEL PRECARIATO, BISOGNA STABILIZZARE TUTTI I PRECARI, SUPERANDO I REGIMI DELL’INTERMITTENZA CON CONTRATTI DI
LAVORO SUBORDINATO ORDINARIO.
I BILANCI A GONFIE VELE DELLA SCALA,  APERTAMENTE DICHIARATI SULLA STAMPA, LO CONSENTIREBBERO.

IN SALA GIALLA SI DISCUTE L’ULTIMA BOZZA CHE RIGUARDA IL CONTRATTO DEI SERALI: A fronte dei miglioramenti concordati sul lavoro straordinario e soprattutto del trattamento di malattia, maternità e infortunio degli intermittenti a tempo indeterminato la nostra posizione condivisa settimana scorsa con gli altri sindacati era di portare i ‘serali’ a tempo determinato agli stessi diritti. Con una e-mail del 26 marzo, che dava riscontro positivo a queste richieste da parte della direzione, invece la Cgil diffondeva un comunicato stampa in cui dava già per firmato l’accordo, diventando questo uno dei pretesti per revocare lo sciopero del 4 aprile. Improvvisamente ieri alla lettura della proposta di accordo sulla questione malattia per i tempi determinati la direzione ha fatto dietro front. COLPO DI SCENA, DI FRONTE ALLE NOSTRE RIMOSTRANZE sul fatto che la Scala debba anticipare la spettanze come diretto erogatore della prestazione e poi accordarsi con l’Inps, gli altri sindacati hanno cambiato orientamento lasciandoci soli. I NOSTRI GIUSLAVORISTICI Già CONFERMANO CHE SI TRATTEREBBE DI ACCORDO DISCRIMINATORIO COME ERA discriminatorio il trattamento dell’INFORTUNIO E MATERNITA’ GIà AFFRONTATI IN SEDE LEGALI E VINTI DAI LAVORATORI DA NOI TUTELATI (MASCHERE E  SARTE SERALI). Non farsi anticipare i soldi dalla Scala ma provare a chiedere all’Inps significa entrare in una macchina kafkiana ovvero non ottenerla. Dunque la legge citata nella bozza della direzione e la circolare interpretata dall’Inps sono di fatto una discriminazione che noi non accetteremo e impugneremo in ogni sede se dovesse passare. Questa circolare non permette di esercitare il diritto di malattia se non nel giorno della presenza al lavoro nel giorno dell’evento ma è pensata in malo modo per lavoratori che cambiano spesso datore di lavoro non per quelli che hanno un solo datore come coloro che stipulano un contratto con la Scala. In sala gialla ci si è arenati perché lo stesso trattamento in pejus è previsto per la maternità e l’infortunio secondo quanto ipotizzato dalla proposta aziendale. Noi rifiutiamo categoricamente .
Se al superamento di questa situazione si può arrivare con la trasformazione dei contratti da intermittenti in subordinati ordinari a tempo determinato ovvero turnisti o anche diventare intermittenti a tempo indeterminato senza obbligo alla risposta e senza un numero di prestazioni garantite, ciò non toglie che la proposta ora messa sul tavolo per i tempi determinati intermittenti essendo un vulnus del diritto primario già scardinato da decine di sentenze è irricevibile dalla Cub .

“Da un paio di mesi ci siamo anche noi che abbiamo firmato il testo unico – commenta Roberto D’Ambrosio Cub Informazione e Spettacolo di Milano – Il contratto dagli altri è stato firmato, da noi no perché non abbiamo partecipato alla trattativa. Rimane quest’ultimo pezzo di trattativa nella quale, grazie alle cause che abbiamo vinto sul riconoscimento del TFR o sull’infortunio, finalmente quanto ottenuto viene scritto in un contratto. Rimane però il nodo della malattia e della maternità che per i tempi determinati intermittenti (maschere etc.) restano differenziati rispetto ai lavoratori fissi a causa di una legge recente che può secondo noi essere superabile con un accordo fra Inps e Scala. Inoltre ci battiamo per la stabilizzazione a tempo indeterminato almeno degli intermittenti da più di 36 o 60 mesi e per la riduzione dell’utilizzo di questo tipo di contratto.”

BASTA BRICIOLE PER GLI INTERMITTENTI. VOGLIAMO UN LAVORO STABILE CON DIRITTI UGUALI PER TUTTI E SALARIO DIGNITOSO. STOP AL PRECARIATO!

CUB INFORMAZIONE E SPETTACOLO

Rai 3 Tgr Lombardia-15 maggio 2024 (min. 12:50)

Alanews-15 maggio 2024

Milano-Pavia TV-16 maggio 2024 (min. 16:39)

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