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TIM, a che gioco giochiamo?

Ormai non c’è dibattito politico, economico e sindacale dove non si parli della panacea del PNRR.
Nell’ambito della Missione M1C2 relativa alla DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE e COMPETITIVITA’ NEL SISTEMA PRODUTTIVO sono previsti per “l’Investimento 3” Reti Ultraveloci (Banda Ultra-Larga e 5G) risorse pari a 6,71 miliardi di euro.


L’obiettivo “dell’Investimento 3” come riportato testualmente nel PNRR prevede:
La nuova strategia europea Digital Compass stabilisce obiettivi impegnativi per il prossimo decennio: deve essere garantita entro il 2030 una connettività a 1 Gbps per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate. L’ambizione dell’Italia è di raggiungere gli obiettivi europei di trasformazione digitale in netto anticipo sui tempi, portando connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026.”


La TIM ha vinto diversi bandi relativi al Piano 1G per sviluppare la rete in fibra ottica nelle aree individuate da INFRATEL per un valore di circa 1,6 Miliardi di euro.


Per rispettare l’obiettivo dell’1% di copertura con la rete FTTH dei civici a bando INFRATEL entro il 31 Dicembre ’22 sono stati impegnati, a partire da Agosto ’22, molti Tecnici (per la fase di Walk-In certificazione dei civici) e Progettisti di Rete (per la progettazione della Rete FTTH). Con il 2023, dopo aver affinato i processi e le competenze da utilizzare per meglio rispondere agli obiettivi previsti nei bandi PNRR 1G/5G, come al solito, la TIM preferisce affidare queste lavorazioni ad Imprese esterne prevedendo altresì un tutoraggio da parte dei lavoratori TIM. Tutta questa mole di lavoro che fino al 2026 (ma probabilmente anche oltre) può assicurare la necessità dell’impegno lavorativo di molti lavoratori viene di fatto sottratta ed esternalizzata.


Ricordiamo all’azienda che serietà ed etica vuole che all’esterno si commissioni l’eventuale surplus di
lavoro non gestibile con la propria forza lavoro e non la sostituzione del proprio personale con aziende
esterne creando ad hoc esuberi da gestire con i soliti metodi come CDS e CDE.
Come in molti casi in cui ballano ingenti finanziamenti, e la trasparenza latita, anche rispetto ai bandi del PNRR sorge il dubbio che qualcuno possa avere interessi particolari in queste esternalizzazioni

Ci auguriamo di no, ma a pensar male a volte ci si azzecca!


L’azienda invece di continuare a richiedere, impropriamente, l’adesione alla firma digitale per svolgere le
attività legate ai bandi del PNRR – non prevista da nessuna parte – dovrebbe, al contrario, coinvolgere di
più i propri lavoratori vista la loro esperienza ultra trentennale
. Si può attingere le professionalità
dall’interno con una seria riqualificazione del personale visto anche la mancanza delle professionalità
necessarie nelle Imprese appaltatrici
.
Ed è questo il punto:
Sono oltre 13 anni che in TIM si dichiarano migliaia di esuberi, si ripetono accordi sindacali con
ammortizzatori sociali (CDS e CDE) che riducono orario e stipendio, contemporaneamente si fanno corsi
di formazione per la riconversione dei lavoratori, nonostante questo si continuano a dichiarare esuberi e
ad esternalizzare attività!
I lavoratori dei settori “presunti” in eccedenza devono essere riconvertiti realmente su attività di cui c’è
bisogno
, con veri corsi di riqualificazione, diversamente da quelli svolti sin ora, al 90% inutili ai fini del
reimpiego, e funzionali solo a succhiare finanziamenti pubblici.
Per realizzare tutto questo ci vuole uno stretto controllo sul lavoro che viene dato fuori e sui corsi di
riqualificazione; controllo che deve vedere impegnati azienda, rappresentanze sindacali e le istituzioni ai
vari livelli
, quali organi di controllo e soggetti coinvolti nella concessione degli ammortizzatori sociali e dei
soldi per i corsi di formazione.


Come sindacato vigileremo sull’operato dell’azienda e denunceremo alle autorità pubbliche di vigilanza qualsiasi comportamento non corretto eticamente e non rispettoso dei lavoratori, contrastando nelle sedi opportune richieste improprie di gestione di esuberi di personale e sull’uso dei finanziamenti pubblici.

Gennaio 2023

FLMUniti CUB – TIM

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