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Tim: Accordo solidarietà difensiva, ancora una rapina per i lavoratori

Da 15 anni paghiamo le scelte scellerate dei governi, di padroni-predoni e manager, BASTA !

Il 29 marzo è stato firmato l’accordo sulla Solidarietà Difensiva, hanno sottoscritto l’accordo Cgil,Cisl,Ugl e la maggioranza delle loro RSU del coordinamento nazionale.
Per legge la Solidarietà Difensiva può essere attivata solo in caso di dichiarazione di esubero di personale: ad oggi non ci risulta alcuna dichiarazione ufficiale di eccedenze nell’organico da parte di TIM.

La posizione come FLMU-CUB è di marcata contrartietà ai motivi stessi per cui l’azienda ha chiesto la solidarietà.
Infatti, la stessa azienda nel corso del primo incontro sindacale aveva affermato: “dobbiamo ridurre il costo del lavoro!“.

Cioè i sindacati firmatari hanno concesso a TIM di far cassa mettendo, ancora una volta, le mani nelle tasche dei lavoratori.

In sintesi l’accordo prevede:

  • Solidarietà di 29 gg per il 2024 e 16 gg per il 2025 per tutto il personale (ad esclusione dei
    reparti senza solidarietà);
  • Solidarietà di 10 gg per il 2024 e 6 gg per il 2025 per TECNICI/PROGETTISTI.

L’integrazione del salario perso è inferiore alle volte precedenti e alquanto fumosa:

Dovrebbe essere a carico del Fondo bilaterale del settore telecomunicazioni, di fatto non ancora partito, assenza di fondo cassa, inoltre in parte è a carico dello stesso lavoratore…
L’integrazione della CDS in parte se la paga il lavoratore.

Nel frattempo che l’accesso ai fondi del fondo… bilaterale sia esigibile TIM integra in misura minore rispetto a prima (sommata alla integrazione INPS si arriva fino al 70%), aggiunge poi il buono pasto e 200 euro di Bonus carburante, quest’ultimo erogato solo alla fine della Solidarietà (giugno 2025).

Nell’imminenza della scissione in 2 di TIM non si è minimamente discusso del futuro dei posti di lavoro e neppure di preppensionamenti, mentre si è “concesso” l’ennesimo regalo all’azienda per oltre un anno.

Si è cercato di indorare la pillola con 200 euro del bonus carburante, cosa extra, che TIM poteva benissimo fare a prescindere dalla Solidarietà.
Si è usato il grimaldello del Lavoro Agile, minacciandone un forte ridimensionamento – di fatto – irrealizzabile, vuoi per le ridotte postazioni a seguito della chiusura di sedi/spazi, vuoi per i minor risparmi gestionali di TIM.

MA NON SI PUO’ USARE UNO STRUMENTO CHE NON C’ENTRA NIENTE, E CHE L’AZIENDA PUO’ TRANQUILLAMENTE IMPORRE UNILATERALMENTE, QUALE IL LAVORO AGILE COME ARMA PER FAR ACCETTARE AI LAVORATORI
UN’ULTERIORE RIDUZIONE DI STIPENDIO
.

E poi la “spada di Damocle” della cassa integrazione…Ricordiamo che di base prevede la stessa integrazione salariale della CDS, ma attuabile in tempi non ottimali rispetto alle esigenze immediate del management di ridurre subito il costo del lavoro.
Infatti, la procedura per ottenere la cassa integrazione può durare anche 75 giorni.

MA SOPRATTUTTO CHE SENSO HA FIRMARE ORA UN ACCORDO, AD APPENA 25 GIORNI DA UN’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI CHE RINNOVERA’ IL CDA E CHE POTREBBE STRAVOLGERE GUIDA ED INDIRIZZO DELLA SOCIETA’…E PER UN PERIODO COSI’ LUNGO, FINO GIUGNO 2025, CON IN MEZZO UNA POSSIBILE SEPARAZIONE SOCIETARIA?

Il piano industriale (finanziario) presentato dal CDA uscente – più del solito pieno di grandi prospettive – stona fortemente con l’ennesima richiesta di lacrime e sangue ai lavoratori.
Tra l’altro proprio in questi giorni TIM ha reso pubblici i dati dei guadagni dei suoi manager, che si mantengono su livelli elevati.

Prima di pretendere altri sacrifici a chi lavora, TIM dovrebbe dichiarare costi e volumi delle attività in appalto/subappalto, delle consulenze, i fondi complessivi del PNRR, incassi e utilizzo degli introiti derivanti dall’eventuale cessione di Netco, e quant’altro.
Prima di pretendere altri sacrifici a chi lavora le forze sindacali tutte dovrebbero pretendere da TIM un ragionamento complessivo di riorganizzazione accurata delle attività interne-esterne – per noi della CUB il lavoro c’è, solo che è organizzato male – e un abbattimento netto dei costi delle consulenze, degli alti stipendi dei manager e dei mille sprechi che vediamo in azienda ogni giorno!

La FLMUniti-CUB, così come altre sigle, ha proposto a tutti i sindacati presenti in azienda di effettuare un vero e proprio Referendum vincolante sull’accordo.
Al fine di realizzare una consultazione dei lavoratori più reale e veritiera, piuttosto che assemblee parzialmente in presenza e magari separate.

Aprile 2024

FLMU CUB

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