Lo Stato spenderà 4 miliardi di euro per aiutare gli americani di KKR ad impossessarsi della rete fissa di TIM, ed avrà il controllo solo delle Tlc internazionali (Sparkle).
Con 4 miliardi investiti direttamente in TIM Spa, potrebbe prendere il controllo di tutto il gruppo, ed abbattere il debito o fare investimenti per 2 miliardi.
Lo stato spenderà 2,2 miliardi di euro per Netco – a supporto del fondo speculativo KKR – e 800 milioni circa per Sparkle, inoltre deve restituire a TIM 1 miliardo di canone non dovuto, che per effetto della recente sentenza di appello prima o poi dovrà pagare.
Alla fine lo stato sborserà circa 4 miliardi di euro; questi soldi potrebbero essere gestiti diversamente, ripubblicizzando TIM, tutelando così meglio i lavoratori e garantendo gli investimenti e lo sviluppo uniforme dei nuovi servizi all’utenza,
La capitalizzazione di TIM spa (che controlla il gruppo, compreso Sparkle e Fibercop) oggi è poco meno di 5 miliardi euro (4,95 Mld al 3 maggio).
Con un esborso di 2 miliardi di euro lo Stato (attraverso il MEF) potrebbe acquisire il 41% di TIM Spa, direttamente, e con la quota in posseduta da CDP (82% del MEF) pari a 9,8%, ne avrebbe la maggioranza assoluta, controllando così anche l’intero gruppo!
Con i restanti 2 miliardi si potrebbero valutare sia investimenti e/o un primo discreto abbattimento del debito, che oggi viaggia sui 25 miliardi di euro.
Una semplice proposta, in linea con quanto prevede la nostra Costituzione!
Ricordiamo, infatti, cosa stabilisce l’art. 43 della carta costituzionale:
La Costituzione – Articolo 43
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante
espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o
di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici
essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
Non si tratta dunque di una proposta farlocca, utopica e/o rivoluzionaria!
Come illustrato è una proposta che ha basi economiche e giuridiche concrete.
Una soluzione che da anni sosteniamo come sindacato di base, oggi più che mai attuale e attuabile.
Nelle 2 nuove aziende ex TIM si prospetanno forti problemi!
Non siamo solo noi a dirlo, un po’ tutti i sindacati vedono notevoli rischi per i lavoratori delle 2 nuove aziende, che nasceranno dai perimetri di Netco e Servco, nel giro di qualche anno, se il “piano Labriola” andrà in porto, come sembra.
Per ulteriori informazioni contattare:
email cubt@cubtlc.it, telefono n. 3316019879, facebook pagina CUB TELECOM
maggio 2024
FLMU-CUB TIM