Anche il Giubileo diventa l’occasione per un giro di vite alle libertà di mobilitazione
La Cub si dichiara contraria alla pretesa della Commissione di Garanzia di poter infliggere ai lavoratori un anno di passione e silenzio peraltro, senza pretendere alcun impegno dalle aziende
Si è svolta oggi la riunione convocata dalla Commissione di Garanzia sulla sua “proposta” di introdurre ulteriori periodi in cui vietare lo sciopero dei lavoratori di alcuni servizi essenziali (Trasporti, Sicurezza, Sanità e Igiene Ambientale) “insistenti nella città di Roma Capitale”.
Oltre alle attuali franchigie, la proposta, valida per il Giubileo, formulata dalla Commissione di Garanzia, alla presenza di rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Ministero dei Trasporti, della Sanità, dell’Interno, del Commissario al Giubileo, del Comune di Roma, di numerose associazioni datoriali e delle principali OO.SS., è di vietare gli scioperi, nei seguenti periodi:
- dal 23 al 26 dicembre
- dal 3 all’8 aprile
- dal 24 aprile al 5 maggio;
- dal 14 al 20 maggio;
- dal 29 maggio al 2 giugno;
- dal 27 luglio al 5 agosto
Dalla discussione è subito emerso che per i settori dei trasporti, in particolare per quelli che si occupano di percorrere “grandi distanze”, come, ad esempio, il trasporto ferroviario e quello aereo, il divieto di sciopero nei suddetti periodi, riguarderà tutti i lavoratori del relativo comparto e non solo quelli che prestano servizio nella città di Roma capitale.
Tale ennesimo giro di vite sull’esercizio del diritto di sciopero, è inferto in nome di una non motivata “disponibilità” dei lavoratori ad assicurare il buon funzionamento di un evento straordinario, com’è il Giubileo ordinario ma, guarda caso, arriva all’indomani di delibere della stessa Commissione di Garanzia che, nel TPL e nel trasporto ferroviario, vieta la concentrazione di scioperi, imponendo una rarefazione che rende difficile individuare la data in cui è potersi astenere dal lavoro in lotta .
Le ulteriori franchigie sono state architettate senza obbligare le imprese a rinunciare ad iniziative che possano ledere i lavoratori, come il blocco del rinnovo contrattuale e degli adeguamenti salariali, l’avvio delle procedure di licenziamento, le cessioni di ramo d’azienda, l’aumento dell’utilizzo dei lavoratori precari, il peggioramento delle condizioni di lavoro e l’aumento dei carichi di lavoro per il personale, l’erosione delle garanzie di tutela della salute degli addetti, ecc.
Ai lavoratori, dunque, si richiede di rinunciare a difendersi ma alle aziende si rivolge l’invocazione al buon senso: roba da matti!
Come non bastasse tutto ciò, l’intesa proposta dalla Commissione di Garanzia, prevede la possibilità che le “parti” possano trovare un ulteriore accordo per ampliare oltremodo le franchigie in essere e quelle “estese”, prevedendo quale unico obbligo che informino l’Autorità in questione, la quale si riserverà di valutare tali intese aggiuntive e di recepirle con specifica delibera, al solo fine di estendere gli obblighi anche alle OO.SS. che non firmeranno tali scempi ai danni dei lavoratori.
Scioperi a parte, sembra proprio che il Governo, per mezzo della Commissione di Garanzia, si voglia assicurare una pace sociale che è tradita ogni giorno di più da un restringimento delle libertà personali e collettive, dalla povertà salariale, dall’economia di guerra e dall’attacco alle garanzie costituzionali.
La Commissione di Garanzia ha rifiutato anche di prendere in considerazione dei meccanismi di compensazione che, valutando l’esistenza di una emergenza in alcuni periodi, possa allentare la stringente normativa esistente sull’esercizio del diritto di sciopero,in periodi meno esposti com’è il Giubileo.
A tale proposito è significativo considerare che, mentre si interviene sul diritto di sciopero, già ridotto dalla vigenza di leggi liberticide, più che altrove in Europa, nulla viene detto sulla necessità di assicurare ai cittadini romani e non solo, la vivibilità della città di Roma Capitale e la fruibilità dei servizi essenziali nel periodo in questione, quando si concentreranno nell’arco di un anno, oltre 35 milioni di visitatori nella capitale.
Nulla è detto su come potrà reggere l’urto il servizio di trasporto pubblico, già asfissiato dalla mancanza di investimenti che la Finanziaria prevede pure di tagliare, i servizi sanitari (pronti soccorso, ospedali, ambulatori) che boccheggiano sotto i colpi dei tagli inferti da anni, la garanzia di sicurezza dei romani, mentre si trascina l’Italia in guerra (…altro che pericolo immigrazione!), così anche i servizi di igiene ambientale, in una città che soffoca nella immondizia in periodi ordinari!
COME AL SOLITO, PERÒ, OGNI OCCASIONE È BUONA PER TENTARE DI IMBAVAGLIARE E IMMOBILIZZARE I LAVORATORI, PER LIMITARE LE LIBERTÀ DI MOBILITAZIONE.
LA COMMISSIONE DI GARANZIA ED IL GOVERNO POSSONO STARE TRANQUILLI:
NON SARANNO I LACCI ED I LACCIUOLI PROPOSTI DAI LEGULEI DI TURNO CHE IMPEDIRANNO AI LAVORATORI DI FAR RISPETTARE I PROPRI DIRITTI
21.10.2024
Per la CUB Nazionale
Segretario Nazionale CUB
Marcelo Amendola
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE
* Viale Lombardia 20 – 20132 Milano –(02.7063104–02.76960856 Fax 02.70602409 – pec: cubnazionale@postacert.it