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Unire le forze per fermare il Paese

In Italia i salari sono più bassi di 30 anni fa, caso unico tra i Paesi OCSE, l’aumento delle bollette e dei costi dei beni di prima necessità è fuori controllo, l’inflazione è ormai stabilmente a due cifre e sono milioni le famiglie ormai sotto la soglia di povertà.
Eppure i sostegni del neo insediato Governo sono andati principalmente alle grandi imprese, lasciando a margine gli interventi a favore di lavoratori, pensionati e disoccupati. Come non bastasse, continuano a essere destinati miliardi di euro alle spese militari per finanziare un conflitto, quello in corso in Ucraina, in cui l’Italia è stata trascinata violando il dettato costituzionale e che ci ha pericolosamente avvicinato allo scoppio di una guerra termonucleare.
La speculazione intanto impazza e gli extra profitti sul gas hanno raggiunto quota 40 miliardi di euro ma i fondi per difendere salari e stipendi non si trovano.
Unica risposta possibile è lo SCIOPERO GENERALE, che i lavoratori e le lavoratrici possono opporre a una politica economica letteralmente lacrime e sangue. Nonostante la legge liberticida che in Italia, a differenza del resto d’Europa, regolamenta il diritto di sciopero.
Fermiamo la guerra e sosteniamo con forza la legittima richiesta di aumento dei salari e degli investimenti per rilanciare scuola, sanità, servizi pubblici e welfare.
OR.SA LIGURIA, CUB, COBAS, USB

MERCOLEDì 23 NOVEMBRE ORE 17:30 ASSEMBLEA CITTADINA, (presso il CAP di VIA ALBERTAZZI, 3)
VENERDì 2 DICEMBRE – LARGO LANFRANCO (DAVANTI LA PREFETTURA) – ORE 10

(Scarica la Locandina appuntamentiScarica il comunicato appello allo sciopero)

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