IL DILUVIO DEGLI SFRATTI SI TRASFORMERA’ IN TEMPESTA
Dichiarazione di Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini
“Mai pronunciata la parola sfratti nella NADEF e negli annunci rispetto alla Legge di Bilancio, approvata ieri nel Consiglio dei Ministri.
Aspettiamo di leggere i testi ma, a quanto risulta a tutt’oggi, non si parla di rifinanziare il fondo sociale affitti per le famiglie con redditi bassi e quello per la morosità incolpevole. Non risultano essere in esame neanche le misure richieste dall’Unione Inquilini, e da un fronte mai così ampio di organizzazioni sindacali e sociali, per permettere ai Comuni di acquisire il patrimonio libero degli enti previdenziali e di altri enti pubblici per destinarli al passaggio da casa a casa dei nuclei sottoposti a sfratto esecutivo, né interventi per mettere immediatamente in assegnazione i 50 mila alloggi ERP oggi vuoti perché necessitano di ristrutturazione.
Di fronte a 650 mila famiglie aventi diritto, in vana attesa di una casa popolare, 150 mila sfratti esecutivi immediatamente pendenti, quasi un milione di famiglie in affitto sotto il livello della povertà assoluta, il Governo non fa neanche i minimi passi dovuti.
Gli sfratti per morosità rappresentano il 90% delle sentenze emesse e, già nello scorso anno dopo il blocco per la pandemia, è ripresa la rincorsa delle esecuzioni, aumentate di quasi il 50%. Un trend destinato a impennarsi per un mix di fattori: il caro affitti che non si è mai arrestato, neanche in piena recessione e ora riprende a crescere; la carenza di abitazioni a canone sociale; l’impoverimento di massa, acuito in maniera drammatica per l’incremento esponenziale delle bollette e del carovita.
Una tempesta perfetta, rispetto al quale il governo Meloni chiude pure l’ombrellino del fondo sociale affitti e della morosità incolpevole. Non saranno indolori, anche per la precipitazione nel vortice della morosità, le misure previste per la riduzione e poi l’abrogazione del reddito di cittadinanza mentre non viene toccato il privilegio della fiscalità di vantaggio a favore della corporazione dei proprietari più ricchi, che godono del beneficio della cedolare secca sul libero mercato, improduttivo dal punto di vista economico e sociale, come pure affermato nella NADEF.
Le ragioni per una grande mobilitazione sociale contro la finanziaria del governo Meloni ci sono tutte, anche riguardo al diritto alla casa negato, a partire dallo sciopero generale, indetto da tutto il sindacalismo di base per il prossimo 2 dicembre.”