Martedì 22 novembre la trasmissione televisiva ‘Fuori dal coro’ ha mandato in onda un servizio su Ita Airways, di cui è stato presidente Alfredo Altavilla fino alle sue dimissioni. Un’inchiesta giornalistica che ha approfondito in particolare le ombre che hanno caratterizzato la recente gestione della compagnia di bandiera, subentrata da circa un anno ad Alitalia, un “buco nero” che ha inghiottito milioni di fondi pubblici. Alle casse dello Stato infatti il primo anno di vita di Ita è costato circa 2 milioni di euro al giorno e il neonato Governo si appresta a finanziarla con ulteriori 400 milioni
Negli scorsi mesi il manager Altavilla è già stato al centro dell’interesse della stampa nazionale, che ha ripreso le contestazioni ricevute da più parti, comprese dalla Confederazione Unitaria di Base che segue da vicino le vicende riguardanti le migliaia di lavoratori ex Alitalia, di cui molti in cassa integrazione e per mesi in attesa di ricevere quanto loro dovuto. Altavilla, da parte sua, nel frattempo lamentava di ricevere uno stipendio non adeguato alle sue competenze, considerando i 400.000 annui più bonus non sufficienti. Anche in merito alle modalità interne di gestione del personale non sono mancate polemiche sull’operato del manager – complice anche la registrazione di una riunione trapelata all’esterno e fatta pervenire agli organi di stampa – il quale mirava a dimezzare in ogni modo la presenza di ex dipendenti Alitalia acquisiti da Ita e anche in audizione parlamentare commentava che il loro futuro occupazionale non fosse un suo problema e di non essere interessato a quanto sarebbe accaduto a “quelle persone”.
Il servizio di Rete4 ha poi evidenziato la scelta da parte del management Ita a guida Altavilla di investire 90 milioni di euro per l’acquisto del marchio Alitalia, poi mai utilizzato, oltre alla vicenda che risale alla scorsa estate quando in due distinte occasioni, il 6 e il 13 agosto, Altavilla e la sua famiglia avrebbero viaggiato su aerei della flotta Ita solitamente impiegati per voli transoceanici per raggiungere Cagliari durante le ferie, in altre parole utilizzando voli pubblici a scopo privato. Una vicenda su cui anche Antonio Amoroso, segretario nazionale Cub Trasporti, dichiara che sarebbe auspicabile che la Corte dei Conti accendesse i fari.
Altro aspetto emerso dalla puntata andata in onda ieri riguarda la partnership di Ita Airways con la società Helbiz, che si occupa tra le altre cose di mobilità sostenibile, di cui è capo prodotto proprio il figlio della compagna di Altavilla. La giornalista si interroga sull’utilità di un servizio di questo tipo, posto che, come si vede nelle riprese video, un passeggero di Fiumicino dovrebbe percorrere 18 km, tre ore e oltre a piedi, per raggiungere il primo monopattino a sua disposizione in quel momento. Infine emerge che, nei mesi scorsi, ad aggiudicarsi anche la gestione della mensa dei dipendenti Ita è sempre la Helbiz, divisione Kitchen in questo caso.
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