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Giù le mani dalla legge 194

Federazione di Monza e Brianza

GIU’ LE MANI DALLA LEGGE 194: DIFENDIAMO IL DIRITTO DELLE DONNE DI DECIDERE IN PIENA LIBERTA’ E SENZA INTERFERENZE LA GESTIONE DEL PROPRIO CORPO E D’OGNI SCELTA RISPETTO LA LORO MATERNITA’ !

Chi scrive è il Sindacato CUB Sanità che si occupa non solo dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nelle Aziende Sanitarie e Socio-Sanitarie pubbliche o private, ma anche del Diritto dei Cittadini di poter usufruire di un Servizio Sanitario Nazionale, che garantisca ai medesimi, di poter accedere alla cura della Salute in modo Universale, Pubblico e Gratuito con piena e consapevole libertà di scelta. Per questo CUB Sanità scende in campo per la difesa della Legge 194/1978 oggi messa a rischio da chi vorrebbe riportare le lancette dell’Orologio al tempo in cui, la Interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG) non esisteva ed era osteggiata.

Molti segnali infatti ci dicono che oggi la 194 vive un nuovo, grave attacco che rischia di compiersi nei Consultori e in ogni altra Struttura, ove la 194 dovrebbe essere pienamente applicata, tramite il rischio di imposizione alle donne, di dover passare al vaglio di Associazioni del tutto estranee al Servizio Sanitario Nazionale, ivi comprese alcune Associazioni apertamente contrarie all’IVG. Associazioni che potrebbero interferire, anche superando ogni principio di laicità dello Stato, pretendendo, in cambio di improponibili spesso non realizzabili promesse, di introdursi nella privacy e nel merito delle scelte, già adottate dalle donne, allo scopo di convincerle a modificare le proprie decisioni. Già il porre, quasi in termini di antagonismo letterale, chi donna intende interrompere una gravidanza, con chi vorrebbe convincerla a non farlo, rischia di complicare ciò che già oggi è complicato. E’ infatti noto come la 194 sia stata da sempre ostacolata, rendendo il percorso di chi intende interrompere una maternità non desiderata, irto di impedimenti vari quali:

1) alla data del 2020, il 64,6 % dei Ginecologi Italiani, distribuiti nei vari Ospedali e Consultori del Paese, si dichiarava obiettore ed elevate erano anche le percentuali di obiettori tra gli Anestesisti e il restante personale addetto; nel mentre ci sono nel Paese decine di Ospedali con obiezione al 100%, e numerose sono le strutture private accreditate in cui vige una sorta di obiezione strutturale. Quasi a dire: qui non si applica la Legge.

2) il numero dei Consultori, che già non garantiscono la loro presenza in ogni Provincia Italiana, è sempre più ridotto e meno accessibile, anche perché sempre più esigue sono le risorse economiche messe a disposizione dei medesimi in molte Regioni. Se tanto non bastasse, in molti Consultori non viene garantita, accampando insostenibili ragioni di obiezione, la distribuzione della “pillola del giorno dopo” (non abortiva ma preventiva dell’ovulazione) né tanto meno la pillola RU 486, interruttiva si ma non chirurgica né invasiva.

L’Emendamento introdotto nel PNRR inoltre, parla di presenza di tali Associazioni presso i Consultori A PARITA’ DI COSTI PER LO STATO, MA ANCHE TRASFERIRE IL COSTO DI SPESE UTILI, A SERVIZI INVECE INUTILI, PUR NON GRAVANDO SULLE CASSE DELLO STATO, SE MAI ACCADESSE, IN REALTA’ SOTTRARREBBE ULTERIORI RISORSE E DEMOLIREBBE ULTERIORMENTE QUESTO SERVIZIO AI CITTADINI.

La somma di tutti questi impedimenti, spesso comporta gravi ritardi e rischi, nei tempi utili a portare a termine una IVG priva di difficoltà. Vale la pena rammentare che avvicinati o superati i 90 gg. previsti dalla Legge, interrompere la gravidanza rischia di assumere ben tutt’altro aspetto per ogni attore coinvolto.

Quanto accade per la 194, fa il paio con altre conquiste che da tempo si cerca di demolire:

-la Lg. 300 per lo Statuto dei lavoratori del 1970,

-la Lg. 833 per la istituzione del Servizio Sanitario Nazionale del 1978,

-la Lg. 180 per istituzione dei Servizi d’igiene mentale Pubblici del 1978,

e ora anche la Legge 194 del 1978 per la tutela sociale della maternità e l’interruzione volontaria della gravidanza, che ha sancito dalla sua scrittura in poi, una conquista civile e sociale, sui temi della sessualità e l’autodeterminazione delle scelte procreative delle donne.

Per tali ragioni CUB Sanità:

1) contesta la stravagante introduzione di un Emendamento che “stranamente” ma non certo a caso, richiama la 194 in un PNR che nulla centra e sul quale è stato posto il voto per fiducia a sorpresa,

2) vede in quanto accade, profili di violazione sia del principio di Laicità dello Stato, che della Privacy, che della libertà di scelta delle donne, anche in relazione al loro consenso informato, poiché non possono e non devono rischiare di essere sottoposte loro malgrado a una sorta di trattamento, malcelato ed accessorio, al trattamento Sanitario chiesto,

3) invita le lavoratrici i lavoratori, la Cittadinanza e le Associazioni tutte, a vigilare e riunirsi per contrastare questo nuovo attacco ai diritti Civili e Sociali del Paese, fino a respingerlo.

Per info e/o segnalazioni e/o contatti, rivolgersi a:
CUB Sanità Monza e Brianza
via Piave 7 Monza Tel. 039832267 e mail: sanitamonzaebrianza@cub.it

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