CUB Trasporti, ha inviato questa mattina una pec alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai vari componenti istituzionali che risiedono in Parlamento, per intervenire e sbloccare l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale (prevista negli accordi interconfederali del 1993) che coinvolge i lavoratori del comparto handling aeroportuale.
Di seguito, l’estratto integrale della lettera firmata dal Segretario nazionale della CUB Trasporti, Antonio Amoroso.
Il 23.7.1993 venne sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio, da CgilCilUil e Confindustria, insieme ad altre associazioni datoriali e sindacali, un Verbale di intesa con cui, tra le altre cose, si definiva l’istituto della “indennità di vacanza contrattuale”.
Tale istituto avrebbe previsto che “Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a 3 mesi dalla data di scadenza del CCNL, ai lavoratori dipendenti ai quali si applica il contratto medesimo non ancora rinnovato sarà corrisposto, a partire dal mese successivo ovvero dalla data di presentazione delle piattaforme ove successiva, un elemento provvisorio della retribuzione.
L’importo di tale elemento sarà pari al 30% del tasso di inflazione programmato, applicato ai minimi retributivi contrattuali vigenti, inclusa la ex indennità di contingenza.
Dopo 6 mesi di vacanza contrattuale, detto importo sarà pari al 50% dell’inflazione programmata. Dalla decorrenza dell’accordo di rinnovo del contratto l’indennità di vacanza contrattuale cessa di essere erogata.
Tale meccanismo sarà unico per tutti i lavoratori”.
La scrivente O.S. intende sottolineare la necessità e l’urgenza che il Governo, dando seguito alle previsioni di un accordo sottoscritto alla Presidenza del Consiglio, tutt’ora in essere, intervenga affinchè sia attuato il versamento ai lavoratori dell’Handling aeroportuale il cui contratto (CCNL Trasporto aereo e attività aeroportuali – sezione handling), scaduto da oltre 7 anni, prevede delle retribuzioni che hanno subito una sostanziale perdita di potere di acquisto, soprattutto a fronte dell’attuale inflazione.
Tale ritardo del previsto adeguamento dei salari sta determinando pesanti disagi ai suddetti lavoratori e alle loro famiglie, come peraltro accade a tutte le categorie che attendono da anni il rinnovo del CCNL applicato.
E’ quindi urgente che tale situazione sia sbloccata da un intervento istituzionale autorevole a sostegno di migliaia di lavoratori e dell’intero sistema economico, favorendo una redistribuzione delle ricchezze prodotte, in un Paese in cui i salari hanno subito una perdita mentre crescevano in tutta Europa. Restando in attesa di un cortese riscontro, con la presente si richiede un incontro ai rappresentanti istituzionali in indirizzo, nonché una audizione delle Commissioni competenti i cui Presidenti sono in indirizzo.