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Inps Roma: Licenziamento Gennari

LA VICENDA MAURO GENNARI, DIPENDENTE INPS DELLA SEDE ROMA MONTEVERDE: LA CORTE DEI CONTI, IN SEDE DI APPELLO, RIBALTA CAUSE E RAGIONI DELLE RESPONSABILITA’ PRIMA ATTRIBUITEGLI IN VIA ESCLUSIVA.

Con il nostro comunicato del 31/10/2022 (che alleghiamo) abbiamo di nuovo riportato all’attenzione di tutti la vicenda di Mauro, ex dipendente della sede Inps Roma Monteverde ingiustamente licenziato e ritenuto unico responsabile degli ingenti danni erariali che sarebbero derivati dalla lavorazione di pratiche di riscatto (rendite vitalizie) in tale sede. Le recenti nuove nomine dirigenziali Inps ci forniscono l’occasione per tornare a parlare della vicenda di Mauro Gennari

Mauro e soltanto Mauro dal 2016 viene sottoposto a procedimenti disciplinari e gli viene attribuita la responsabilità patrimoniale mentre nulla viene imputato ai suoi superiori, i responsabili di U.O. e i direttori di sede, che sono gli effettivi responsabili del procedimento e del provvedimento. La Procura della Corte dei Conti, anche nel giudizio in appello davanti alla Corte stessa, senza uno straccio di prova, accusa Mauro anche di dolo, cioè di aver commesso errori intenzionalmente per favorire qualche utente. Ma con una sentenza dello scorso luglio sono proprio i giudici di II grado della Corte dei Conti ad accogliere seppur parzialmente le argomentazioni difensive di Mauro. Tale sentenza però ci risulta che ad oggi sia completamente ignorata dai vertici Inps. E infatti, la Sezione Giurisdizionale Centrale d’Appello della Corte dei Conti con sentenza del 28.7.2022, stante a quanto riferisce Gennari, ha affermato testualmente: “Attesa la imputazione della responsabilità disciplinata dalle circolari citate, è quindi evidente che l’errata liquidazione delle rendite vitalizie non si sarebbe potuta realizzare se anche altri soggetti interni alla stessa Agenzia ed intestatari di specifici obblighi di verifica e controllo delle pratiche (i Responsabili del procedimento succedutisi nel periodo 2010/2015) avessero svolto il proprio ruolo con la diligenza ad essi richiesta e se costoro fossero stati, quanto meno, osservanti del principio del buon andamento dell’azione amministrativa”.
La stessa sentenza ha, altresì, escluso il dolo smentendo le accuse della Procura della Corte dei Conti che ha anche immotivatamente ignorato le richieste di archiviazione dell’indagine penale, in suo possesso, da parte di un PM del tribunale di Roma, che tra l’altro ha ben evidenziato come le stesse relazioni dell’Ispettorato Centrale INPS individuavano Mauro come operatore e censuravano “la condotta di quanti, responsabili del procedimento o del provvedimento, non avevano ottemperato ai loro obblighi” e che quindi dovevano essere convenuti in giudizio anche davanti la Corte (il tutto in sentenza).

Cosa intende fare l’Inps?
A questo punto alcune domande sorgono spontanee e necessitano di una sollecita ed esauriente risposta da parte dei vertici INPS. Come mai i dirigenti INPS, sia quelli che si sono occupati di questa vicenda sia quelli che colpevolmente l’hanno ignorata, a partire dal 2016 (anno di inizio del calvario di Mauro) attribuiscono soltanto a Mauro la responsabilità dei danni erariali e soltanto per Mauro avviano un procedimento disciplinare? Come mai l’Istituto da ormai 4 mesi sembra ignorare una sentenza definitiva e immediatamente esecutiva della Corte dei Conti, visto che i dirigenti citati continuano a essere regolarmente in servizio e ricevono anche nuovi incarichi? Perché a Gennari soltanto viene notificata diffida per il pagamento della minor somma posta a suo carico dalla Corte dei Conti, mentre nessuna iniziativa risulta essere stata assunta sino a oggi a carico dei responsabili del maggior danno come individuati dalla stessa Corte dei Conti con la medesima sentenza?

L’iter giudiziario
Per completezza dell’informazione vi diciamo che a Mauro i giudici della Corte dei Conti, contraddicendosi con il contenuto della sentenza sopra citata, continuano ad addossare una parte minore (seppur rilevante) dei danni. Proprio questo aspetto contraddittorio della stessa sentenza sarà oggetto del nuovo ricorso del suo avvocato (Mauro, a differenza dell’Inps, può ancora impugnare).

Cosa chiede la Cub
Chiediamo l’immediato reintegro di Mauro che è vittima di un’ingiustizia che lo sta distruggendo insieme alla sua famiglia. Il suo reintegro deve avvenire non solo per un dovere morale ma anche per il rispetto di un principio di equità (i suoi superiori non solo non sono stati sanzionati ma addirittura hanno ricevuto premi e avanzamenti di carriera). Per nostro conto considerate le gravi difficoltà economiche in cui versa Mauro continueremo a sostenerlo concretamente anche attraverso una campagna di solidarietà già avviata da tempo (si allega anche il comunicato del 4/01/2022 sull’iniziativa a sostegno di Mauro con suoi codici IBAN/PayPal e con link a due video realizzati da Mauro stesso).

23 novembre 2022                                                                        CUB Pubblico Impiego INPS

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