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La base del Tuscania diventa “Opera per la difesa nazionale”

In piena estate, come ormai consuetudine, vengono assunte decisioni importanti per i territori.

Apprendiamo che la base del Tuscania diventa “Opera per la difesa nazionale” e quindi subentra il codice dell’ ordinamento militare con uno speciale regime derogatorio rispetto alla norma urbanistica ed edilizia perché le opere destinate alla difesa militare non sono soggette all’accertamento di conformità alle previsioni urbanistiche né al rilascio di titolo abilitativo, le opere destinate alla difesa nazionale potranno essere effettuate anche in zona vincolata senza la necessità dell’autorizzazione paesistica.

Con la definitiva conversione in legge il Dl Infrastrutture vengono stanziate le prime risorse per la costruzione della base militare tra Pisa e Pontedera respingendo la richiesta del Pd di concentrarla solo nelle caserme dismesse del territorio.

Un dibattito parlamentare surreale conclusosi con la solita fiducia da parte del Governo. I costi per la base lievitano rispetto al disegno iniziale, aumentano le superfici, si abbatteranno migliaia di alberi della macchia mediterranea estendendo la base anche al territorio di Pontedera.

Un’ «opera destinata alla difesa nazionale» avrà un iter procedurale accelerato rispetto alle procedure ordinarie , il commissario straordinario incaricato di seguire la costruzione potrà beneficiare di una sorta di contabilità speciale. Il costo ad oggi delle opere, incluse quelle di cosiddetta compensazione, ad oggi è attorno a 520 milioni di euro, i tempi previsti per la realizzazione sono dieci anni ma nel decreto Infrastrutture approvato ci sono anche i fondi per il canale dei Navicelli a riguardo del quale, ad oggi, non è stata fornita la documentazione richiesta anche nel consiglio comunale di Pisa sulle opere di dragaggio e ampliamento richieste dal Governo Americano in funzione della base Usa di Camp Darby.

Leggiamo di un finanziamento al Comune di Pisa di svariati milioni di euro fino al 2026. Quelle che sembravano essere opere finanziate dagli Usa oggi diventano a carico dei contribuenti italiani per favorire un domani il rapido trasferimento di armi dalla base Usa al porto di Livorno? Si parla infatti di consolidamento delle sponde e del recupero funzionale dell’idrovia Pisa-Livorno (Fosso dei Navicelli), ma funzionale a chi e a cosa? Forse ai progetti di guerra e di militarizzazione del territorio?

Pisa, 7 agosto 2024

CUB Pisa

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