Le accuse rivolte al colosso italiano della grande distribuzione sono di sfruttamento della manodopera di false cooperative e di frode fiscale, da cui il sequestro preventivo di 47,7 milioni di euro dalle casse dell’azienda. Le indagini in corso stanno risalendo a quanto avvenuto a partire dal 2016, e tuttora in essere, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con l’Agenzia delle entrate
Lo schema utilizzato da Esselunga, questa l’ipotesi investigativa, prevedeva l’assunzione di manodopera tramite società ‘filtro’ che a loro volta si appoggiavano a cooperative ‘serbatoio’ per disporre dei lavoratori di cui c’era bisogno. Proprio queste cooperative, in base alle dichiarazioni del pm di Milano Storari, avrebbero omesso “sistematicamente il versamento Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale”. Tutto questo con pesanti conseguenze sulle condizioni di lavoro dei dipendenti, costretti a continui trasferimenti fra diverse società ogni volta che una di queste avesse accumulato “una insostenibile posizione debitoria nei confronti dell’Erario”.
Il vantaggio per Esselunga quello di utilizzare lavoratori formalmente assunti dalle società ‘serbatoio’, avvantaggiandosi contemporaneamente del diritto alla detrazione dell’Iva. Così avendo la possibilità di garantire “tariffe altamente competitive appaltando manodopera”.
Il commento della Cub
“Una truffa che va avanti da anni e che non riguarda solo Esselunga – dichiara Walter Montagnoli della segreteria nazionale Cub – ma anche grandi aziende della logistica. Si tratta di una grande truffa ai danni dei lavoratori, ai quali non vengono pagati giusti stipendi e soprattutto i contributi sociali che gli aspettano. Dopodiché è anche una truffa ai danni dello Stato, che comporta una grande evasione fiscale.
Una situazione annosissima, ma lo Stato troppo spesso chiude gli occhi davanti a queste cooperative farlocche. Noi insieme con altri sindacati stiamo combattendo da anni contro questo sistema, ogni tanto si riesce in tribunale a conseguire delle vittorie, però si tratta sempre di una piccola parte… una cosa che denunciamo da anni… si dovrebbe sanzionare pesantemente chi compie queste sanzioni, in modo tale che la prossima volta ci pensano due volte…”
Marcelo Amendola, segretario nazionale Cub: “Le nostre lotte contro i padroni ci confermano che dobbiamo andare avanti così-.”
Il segretario Nazionale della FLAICA Uniti CUB, la federazione sindacale che vede coinvolti i lavoratori appartenenti a Esselunga e all’intera filiera del colosso italiano, rilascia un commento alla vicenda che vede, appunto, Esselunga indagata per sfruttamento di manodopera e frode fiscale.
“In queste ore la Guardia di Finanza insieme all’Agenzia delle Entrate sta effettuando i dovuti controlli, quello che emerge è quello che noi come Flaica denunciamo da sempre: lo sfruttamento dei lavoratori. Così queste aziende guadagnano sulla pelle di uomini e donne sul nostro territorio, con la compiacenza di chi dovrebbe unirsi a noi e denunciarne sempre ogni tentativo di privazione dei diritti. I nostri delegati, che si sono opposti a queste logiche di sfruttamento e lo ripeto: sfruttamento, sono stati sempre messi da parte e/o trasferiti in altre unità produttive, insomma i responsabili di Esselunga o delle cooperative a loro collegate, hanno fatto il possibile per mettere a tacere ogni tentativo di lotta all’interno di questi luoghi dello sfruttamento.
Siamo sempre più convinti che non bisogna mai abbassare la testa davanti ai padroni, mai rinunciare a ribellarsi per ogni diritto sottratto, proprio noi come sindacato abbiamo il dovere di vigilare e tutelare i lavoratori e le lavoratrici, continueremo a tenere testa a questi sfruttatori, appoggiati da sigle sindacali di comodo che non hanno fatto altro che peggiorare le condizioni sia lavorative e sia economiche dei dipendenti di Esselunga.”