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No autonomia differenziata, sì alla sanità pubblica

IL SINDACATO CUB SANITA’ MONZA E BRIANZA, DICE NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA E INVITA I LAVORATORI E LA CITTADINANZA A PRETENDERE CHE LA SANITA’ TORNI PUBBLICA, UNIVERSALE E GRATUITA SOTTO LA GUIDA E IL CONTROLLO UNICO DELLO STATO PER DIRE NO A UN  DIRITTO ALLA SALUTE ALL’ARLECCHINO.

La Legge per l’Autonomia differenziata che rischia di produrre un selvaggio Regionalismo polverizzato in 20 differenti realtà locali, segna l’inizio della fine nel Paese, dei diritti civili, sociali e del lavoro a partire da quello alla Salute, all’istruzione, ai trasporti, all’abitare, sin anche salariale.

Giusto però affermare che l’ipotesi originale dell’Art. 32 della Costituzione e i principi ottenuti dalle lotte operaie che diedero vita alla Legge 833/78, finalizzata a garantire ovunque in Italia, un diritto alla Salute, universale, pubblico e gratuito, assegnando il ruolo di garante unico allo Stato, erano già stati depotenziati dalle scelte neo-liberiste di precedenti Governi, che già negli anni 80, introdussero i concetti di “managerialità” e di “privatizzazione dei servizi”, ma anche di promozione di “sistemi assicurativi sostitutivi”, sino a giungere nel 1982 ai famigerati Tickets.

L’ulteriore svolta demolitrice del SSN avvenne ad opera del Ministro De Lorenzo, acerrimo nemico del SSN che prima di esser travolto da grandi scandali per corruzione e tangenti fece approvare il Decreto Legge n° 502/1992 che introduceva i devastanti concetti di Aziendalizzazione, Regionalizzazione, Privatizzazione. Insomma, una vera e propria contro riforma di concetti e risultati, che seppur qualcuno, appena dopo, ha poi cercato di arginare, ci ha portato ad avere in Italia, 20 Servizi Sanitari Regionali, l’uno in competizione con l’altro, nella gara di chi produce il peggior danno, poiché gli obiettivi restano le privatizzazioni, finalizzate a un falso risparmio di spesa. Spesa che in realtà sale a scapito dei servizi pubblici, con già a oggi centinaia di piccoli Ospedali e altrettanti Servizi ambulatoriali e Consultori locali, con ogni scusa chiusi, al solo fine di demolire la Sanità Pubblica a favore del privato.

Un fatto che già garantisce alla Sanità privata quasi 45 miliardi di Euro annui, pagati dalle tasse dei Cittadini. Ciò senza contare chi, causa le liste d’attesa infinite, prima paga le Tasse e poi si paga di tasca propria anche le Visite, e chi di questa Sanità ci muore, poiché ISTAT sostiene che sono milioni i Cittadini che rinunciano alle cure perché non se le possono pagare, nel mentre la pandemia da Covid, ci ha reso la gravità del quadro complessivo. Se tanto non bastasse, i poteri concessi all’Autonomia differenziata anche in Sanità, potranno determinare nuove tariffe e Tickets, gestione dei fondi integrativi, col rischio del risorgere di sistemi mutualistici e assicurativi e d’un mercato per professionisti e lavoratori, nutrito dal dumping salariale e da incentivazioni Regionali che potrebbero svuotare il CCNL dei lavoratori dipendenti.

Anche il sistema Socio-Sanitario, già tutto privatizzato e in mano ad Aziende anche quotate in borsa per il business dell’Anziano e dei Disabili verrà colpito in ogni aspetto, con un ulteriore peggioramento delle condizioni degli Assistiti e dei lavoratori, a causa delle pessime e già diversificate norme Regionali, che già oggi in alcune Regioni, non garantiscono un numero di personale in Turno, adeguato al numero di Cittadini presenti nelle strutture per Anziani e Disabili. Il medesimo destino potrebbe essere riservato anche ai Servizi Pubblici Territoriali di valutazione e sorveglianza sui luoghi di lavoro, le ATS, con buona pace della Salute e della Sicurezza dei lavoratori tutti. Un fatto che potrebbe far lievitare gli infortuni e le morti sul lavoro.

Per questo la CUB Sanità, nel ribadire la propria contrarietà a tale provvedimento e nel rivendicare il diritto ad un ritorno ai principi previsti dalla Legge 833/78, chiede ai Cittadini e ai lavoratori di organizzarsi anche nei luoghi di lavoro per riconquistare con la protesta e con la lotta il pieno diritto alla Salute pubblica, universale e gratuita.

CUB Sanità Italiana  Federazione Monza e Brianza

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