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Parigi brucia

I sindacati, molte delle forze politiche francesi e centinaia di migliaia di cittadini hanno marciato ieri per le strade di quasi 300 città della Francia per protestare nuovamente, dopo le giornate di sciopero generale di fine gennaio, contro la proposta di innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Per Macron, che già nel 2019 aveva tentato di far passare la riforma del sistema pensionistico, si tratta di un punto centrale del programma politico presentato alle scorse elezioni ma la maggior parte dei francesi pare determinata a non cedere

Alla protesta contro la riforma pensionistica si uniscono quelle per una crisi economica e sociale che condiziona e impoverisce milioni di francesi, al pari dei cittadini di molti altri Paesi europei. Si tratta di proteste che riguardano il caro vita in generale – aumenti dei costi dell’energia su tutti – della richiesta di salari più alti e di meno precarietà sul lavoro oltre che di un forte dissenso anche rispetto alle riforme di scuola e sanità pubbliche. Sono battaglie comuni a quelle portate avanti anche in altri Paesi, dove le famiglie e le varie categorie di lavoratori non riescono a fare fronte al crescere dell’inflazione e all’aumento generalizzato del costo della vita.
I manifestanti nei cortei scandivano lo slogan “bloccare tutto”, pronti a proseguire la lotta per ottenere un sostanziale miglioramento delle condizioni e i sindacati avrebbero già in calendario di una nuova giornata di mobilitazione generale per sabato 11 marzo. Per quanto riguarda la giornata di ieri, martedì 7 marzo, gli organizzatori parlano di circa 700.000 persone in corteo nella sola capitale Parigi, in cui si sono anche verificati scontri con le forze dell’ordine, schierate in gran numero anche in tenuta antisommossa e con blindati a bloccare le vie di accesso ai cortei.
Dai numeri risulta circa il 20% in più di adesioni rispetto a gennaio di quest’anno e molti di più sono stati i settori produttivi coinvolti dallo sciopero, in particolare a subire i disagi maggiori il settore dei trasporti, con il 20-30% di voli cancellati nei due principali aeroporti parigini, ricadute sui servizi ferroviari e blocchi nei principali snodi stradali della Francia. I leader sindacali, compatti nella comune battaglia contro le ricette economiche del Governo, ieri erano tutti in piazza in testa al corteo parigino, dietro un grande striscione che recava la frase “Il 7 marzo blocchiamo tutto fino al ritiro”.

 

 

 

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