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Prosegue la lotta degli inquilini del PAT a Milano

PAT. MALGRADO IL CONFERIMENTO DI UN PRIMO GRUPPO DI STABILI AD INVIMIT LA LOTTA DEGLI INQUILINI DEL PIO ALBERGO TRIVULZIO PROSEGUE UNITARIAMENTE CON IL PRESIDIO INDETTO PER GIOVEDÌ’ 30 GENNAIO ALLE 10  PRESSO IL PAT IN VIA TRIVULZIO
 
Venerdì 22 novembre è stato sottoscritto il rogito per il conferimento di un primo gruppo di 8 stabili del PAT ad un fondo INVIMIT, nonostante gli inquilini, i sindacati, i Comuni di Peschiera Borromeo e Milano e molti esponenti politici di diverso orientamento avessero espresso in questi mesi forti preoccupazioni sull’operazione a causa dei rischi a essa legati e chiesto che la stessa venisse sospesa preventivamente e pubblicamente discussa
 
Ad oggi invece sono stati conferiti i primi stabili senza che siano state fornite garanzie sul mantenimento della stabilità abitativa delle famiglie che vi abitano e sullo stesso destino di queste proprietà immobiliari e ancora una volta il PAT non ha fornito alcuna informazione ai sindacati inquilini e alle loro rappresentanze, come invece avrebbe dovuto, in base agli impegni assunti dalla struttura commissariale nell’incontro avvenuto durante il presidio organizzato dai sindacati inquilini e dal coordinamento dei comitati inquilini il 31 ottobre.
 
E non è finita: Il PAT, malgrado i contenziosi e i ricorsi legali, sembra voglia completare il passaggio al fondo di tutti gli altri stabili nelle prossime settimane, anche in questo caso senza alcuna trasparenza e senza che SUNIA-SICET-UNIONE INQUILINI e il coordinamento dei comitati inquilini abbiano avuto la possibilità di discutere preventivamente del regolamento legato alla costituzione del fondo, come invece era stato chiesto allo scopo di poter inserire precise garanzie sulla tutela degli inquilini.
 
Gli inquilini e i sindacati ritengono che la grave situazione di dissesto economico dell’ente non debba essere pagata dagli inquilini, che non ne sono certo i responsabili (oltre alle scelte di politica aziendale quantomeno miopi, ricordiamo che nel patrimonio dell’ente di sono oltre 300 alloggi sfitti) e dicono no a un’operazione immobiliare che rischia di far uscire dall’orbita pubblica un patrimonio, frutto di donazioni, che può essere una risorsa non solo per l’ente, ma per le città di Milano e Peschiera Borromeo.
 
In questi mesi le organizzazioni sindacali e il coordinamento dei comitati inquilini avevano richiesto al Comune di Milano, comproprietario del PAT insieme alla Regione, cui però è stato demandato il potere di nomina del commissario straordinario, un intervento deciso per bloccare l’operazione e di essere messi a conoscenza delle novità che fossero emerse dagli incontri previsti tra Comune e vertici PAT sulla vicenda; tuttavia, nonostante gli impegni presi dall’assessore Bardelli nell’incontro del 3 settembre di aggiornarci man mano sulla situazione, e che siano apparse sulla stampa notizie su contatti tra il Comune stesso e il PAT, rimaste da quanto riferito senza esito a causa della indisponibilità’ dell’ente, non abbiamo più avuto incontri o informazioni formali e anche l’incontro richiesto al Sindaco non si è ancora tenuto.
 
Nonostante il conferimento del primo gruppo di immobili al fondo non sia certo una buona notizia, la battaglia iniziata da inquilini e sindacati in difesa dei diritti degli inquilini non è finita, come probabilmente sperano i vertici del PAT.
 
Gli obiettivi continuano a essere:
 
  • · Lo stop alla cessione di altri stabili e garanzie di parità di trattamento per tutti gli inquilini, compreso quelli conferiti al fondo, di cui il PAT detiene la maggioranza
  • · Il rinnovo dei contratti di locazione a canoni di locazione sostenibili per tutte le famiglie e l’utilizzo del patrimonio per dare una risposta abitativa a prezzi sopportabili per famiglie a redditi medi e bassi
  • · Il mantenimento del blocco degli sfratti fino all’avvio della trattativa sul rinnovo dei contratti di locazione, nella prospettiva di un loro ritiro
  • · Il mantenimento della continuità amministrativa e manutentiva degli stabili
I sindacati e il coordinamento dei comitati inquilini intendono mantenere e rafforzare l’organizzazione e l’unità di tutti gli inquilini, sia degli stabili che sono già stati conferiti al Fondo sia di quelli non ancora conferiti, e continuare, a partire dal presidio del 30/1, la mobilitazione nei confronti del PAT, che in questi mesi, oltre a non aver fatto chiarezza sulla vera natura dell’operazione, che sostiene malgrado l’evidenza non essere una cessione di patrimonio, ha cercato di tranquillizzare chi esprimeva preoccupazioni sostenendo che, detenendo la maggioranza delle quote del fondo, avrebbe sempre avuto la possibilità di orientarne le scelte.
 

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