Ieri, dopo 5 giorni di sciopero a partire da venerdì 9 febbraio, i lavoratori sono stati ricevuti in Prefettura a Varese insieme alle altre sigle sindacali, tra cui quelle firmatarie del contestato contratto nazionale, e a tutte le aziende della logistica che operano nell’hub di Malpensa.
Il Prefetto aveva già in passato provato a far sedere a un tavolo le parti datoriali e i sindacati di base che contestavano la firma del contratto ma non era stato possibile trovare alcun dialogo. Anche per questo, dopo 13 scioperi nel 2023 e un paio nel 2022, da venerdì 9 febbraio i lavoratori hanno scelto di forzare le stringenti norme previste dalla Legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero.
Stanchi di essere inascoltati e che il rispetto per la loro dignità salariale e professionale sia stata regolarmente disatteso, dopo che MLE ha regolarmente rimandato al mittente ogni richiesta di rimodulazione degli accordi sottoscritti e nonostante ad esempio un’altra azienda, AHLA, si fosse resa disposta ad accogliere le istanze dei lavoratori, essendo per questo espulsa dall’Associazione datoriale che dipende da Confindustria, un nutrito numero di lavoratori del settore cargo hanno deciso di andare avanti e ieri la Prefettura di Varese ha convocato tutte le parti. Un primo risultato è stato ottenere l’annullamento delle sanzioni che avrebbero dovuto raggiungere coloro che avevano incrociato le braccia per ben più delle 24 ore concesse per legge nel settore trasporti, minacciati nel frattempo anche da Enac di venire denunciati per interruzione di pubblico servizio.
Le richieste che giungono dai sindacati di base sono per un riconoscimento di quanto maturato in 7 anni di mancanza di rinnovo contrattuale – si parla di 5000 euro di arretrati che ad oggi verrebbero corrisposti solo per un decimo del totale e altrettanta parte in termini di welfare aziendale, inoltre dal punto di vista contrattuale i lavoratori avrebbero maturato un aumento mensile di circa 300 euro, per recuperare il potere d’acquisto per lo meno in termini inflattivi, ma ora, stando agli accordi, da qui al 2026 ne verrebbero elargiti poco più della metà. Come non bastasse è stato sottoscritto dal contratto vigente che la paga oraria su cui calcolare le maggiorazioni per straordinari, festivi e turni di notte verrebbero calcolate basandosi su quella del 2016, quindi alla fine una paga oraria bloccata a dieci anni prima.
Dopo 5 ore di incontro ieri si è intanto ottenuto, ma il verbale non lo riporta come invece richiesto dai sindacati, un aumento del ticket giornaliero di 2 euro e soprattutto si è ottenuto di proseguire le trattative per discutere di aumenti salariali rispetto a voci quali welfare, premi di produttività e reddittività, turni di notte, straordinari e aumenti per le ore di lavoro sabato e domenica.
Venerdì 16 febbraio nel pomeriggio il tavolo riprenderà alle ore 15 presso Enac tra MLE e i sindacati e si capirà come si metteranno le cose.
Ascolta la diretta di Gianni Cervone, delegato Cub Trasporti Linate-Malpensa, ieri sera dopo l’assemblea con i lavoratori – Metroregione, Radio popolare, 13 febbraio 2024 (dal minuto 3:36)