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Società Dnata condannata dal Giudice del lavoro

DNATA CONDANNATA A RISARCIRE UN DIPENDENTE PER MANCATA ROTAZIONE IN CASSA INTEGRAZIONE
Con dispositivo di sentenza (le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni), il Giudice del lavoro di Busto Arsizio ha condannato la società Dnata, nota impresa che svolge attività di catering per la preparazione pasti presso Malpensa, al risarcimento dei danni causati a un suo dipendente

Il lavoratore svolgeva mansioni di cuoco e durante l’intervento della cassa integrazione relativa al periodo del Cd19 era stato sospeso dal servizio per un lungo periodo senza consentire alcuna rotazione con gli altri colleghi che svolgevano il suo stesso lavoro. Il Tribunale di Busto Arsizio in merito ai fatti “condanna la società convenuta al pagamento, in favore del ricorrente, delle somme corrispondenti alla differenza fra quanto spettante a titolo di retribuzione e quanto percepito dal ricorrente nello stesso periodo a titolo di indennità di cassa integrazione, sino all’effettiva riammissione in servizio.”

La Dubai National Air Transport Association (Dnata)
È una multinazionale che opera nel settore dei servizi al trasporto aereo, occupandosi di handling, catering, trasporto merci e di agenzia viaggi. Proprietaria del 70% di Airport h., è particolarmente nota a Malpensa anche per una gestione delle relazioni sindacali improntata alla massima rigidità e ostracismo coltivando un sistematico diniego a qualsiasi dialogo sociale (è noto, ad esempio, che impedisca sin dal momento dell’assunzione la cessione di credito per il pagamento delle quote associative sindacali alle OOSS, come la nostra, non firmataria del CCNL).

TOLTI TICKET AI PART-TIME
Dal 1° gennaio, la direzione di Dnata ha deciso anche di togliere il ticket mensa, il buono pasto, ai lavoratori e alle lavoratrici part/time con orario a sei ore giornaliere.
Infatti, nonostante il contratto nazionale firmato a dicembre 2022 preveda da gennaio 2023 l’aumento del ticket a 6 euro al giorno (dai 4 corrisposti sino a dicembre) Dnata – con il pretesto assolutamente illegittimo delle asserite brevi pause che renderebbero non continuativa la prestazione – ha deciso di azzerare questo diritto e di “risparmiare” in questo modo circa 90 euro mese per ogni singolo lavoratore.
Come CUB abbiamo contestato la legittimità di questa decisione e ci stiamo attivando per promuovere le relative controversie giudiziali nel caso i cui Dnata insita e non revochi questa sua illegittima decisione.

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