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Anticostituzionale il differimento del pagamento del Tfr ai lavoratori pubblici

Dichiarazione di Maria Teresa Turetta, segretario nazionale CUB Pubblico Impiego

Chi come noi ha più volte chiamato i lavoratori allo sciopero anche per far cessare questa palese ingiustizia, che ricordiamo era stata attuata sotto la forte pressione dei poteri forti europei, non può che gioire di fronte a questa sentenza. Ora pero non bisognerà mollare la presa affinché questo Governo trovi fin da subito la soluzione normativa per liquidare i dipendenti pubblici cessati.
La sentenza numero 130 della Corte Costituzionale stabilisce che il differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio (Tfr/Tfs) spettanti ai dipendenti pubblici cessati dall’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio contrasta con il principio costituzionale della giusta retribuzione, di cui tali prestazioni costituiscono una componente.
Si tratta di un emolumento volto a sopperire alle esigenze del lavoratore in una particolare e più vulnerabile stagione della esistenza umana.
Lo ha affermato la sentenza n. 130, con cui sono state dichiarate inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 2, del decreto-legge n. 79 del 1997 in merito al differimento e la rateizzazione delle prestazioni.

Ora spetta al legislatore individuare i mezzi e le modalità di attuazione degli esiti di questa importantissima sentenza.
Tuttavia la Corte precisa che non vi è una discrezionalità temporalmente illimitata del legislatore al riguardo; la CUB sicuramente monitorerà questo percorso in modo tale che i soldi dei lavoratori utilizzati finora da tutti i Governi per fare cassa, siano finalmente liquidati ai legittimi proprietari.

Milano 23 giugno 2023

CUB Pubblico Impiego,
Viale Lombardia n. 20, Milano, e-mail: pubblicoimpiego@cub.it  – www.cub.it

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