E’ notizia di ieri che il Giudice del Tribunale di Civitavecchia, nella causa relativa al crac di Alitalia Sai, abbia escluso dal processo tutti coloro che si erano costituiti parte civile.
Come avevamo previsto, motivo per il quale la Cub Trasporti ha raccolto il solo mandato di alcuni attivisti, peraltro senza prevedere alcun esborso economico per i propri iscritti, anche il Tribunale di Civitavecchia ha deciso di espellere le parti civili, senza accettarne neppure una, confermando la pericolosa deriva che avevamo registrato anche in altre occasioni, in cui la scrivente O.S. aveva deciso di costituirsi e di sostenere insieme ad altri lavoratori, anche per vicende ben più gravi di quella in questione.
Se la decisione del Tribunale di Civitavecchia, non ci sorprende, è altrettanto evidente che trova conferma la gestione politica dell’intera vicenda di Alitalia Sai, in cui si è concretizzato uno dei più rapidi fallimenti della storia dell’aviazione civile, con il commissariamento di “Ali-Ethiad “, iniziato a solo 2 anni e mezzo dopo il suo decollo, nonostante gli accordi capestro firmati da cgilcisluilugl e bocciati dal referendum dei lavoratori che fecero proprie le istanze sollevate soprattutto dalla Cub Trasporti.
E’ altresì evidente che, nonostante da più parti si gridi al pericolo delle toghe rosse, in realtà anche in questa occasione, i giudici di Civitavecchia fingono di non vedere che, nonostante siano i lavoratori a pagare il prezzo delle scellerate gestioni del management, è proprio a loro che viene negata la possibilità di chiedere conto ai responsabili di quanto successo.
Appena potremo sarà nostra cura diramare il dispositivo della sentenza, ma stando alle 2 pagine sono state “spese” per espellere i lavoratori costituitisi con la Cub Trasporti è evidente lo sforzo del giudice per individuare il pretesto per tirare fuori la Cub Trasporti ed i lavoratori dal processo, rimandando ad una interpretazione delle nuove regole introdotte dalla Ministra Cartabia, in forza di una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, peraltro successiva alla presentazione delle nostre costituzioni di parti civili.
ANCORA UNA VOLTA SI CONFERMA CHE NEL SILENZIO E NELL’IMMOBILISMO DELLA CATEGORIA LE CONTROPARTI HANNO PIÙ SPAZI PER LE LORO MANOVRE E CHE LA MOBILITAZIONE POTREBBE SICURAMENTE RIDURRE, SE NON ALTRO CONSENTIREBBE DI ACCENDERE UN FARO SU VICENDE CHE GRIDANO VENDETTA.
La Cub Trasporti terrà informati i lavoratori sugli sviluppi della vicenda.