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Gli “auguri” del nuovo Governo ai lavoratori

Un pessimo inizio d’anno per i 500 lavoratori che rispondono al servizio d’informazione sanitaria 1500, il Ministero della Salute comunica che non avrà più bisogno di loro dal 1° gennaio 2023!

Per la CUB va garantita la continuità lavorativa anche reimpiegando gli operatori in altra attività d’informazione sanitaria.

Con la fine dell’anno è arrivato la conferma che anche il nuovo Governo – in linea con i precedenti – ha poco a cuore la sorte dei lavoratori:
I 500 lavoratori di Almaviva Contact che rispondevano – ormai da quasi 3 anni – al numero 1500 per l’emergenza sanitaria dal 1° gennaio 2023 non continueranno a lavorare.
La comunicazione ufficiale di chiusura del servizio 1500 è arrivata da parte del Ministero della Salute ad Almaviva Contact il 29 dicembre, dopo che già la società di call center aveva anticipato la notizia che salvo improvvisi cambiamenti dell’ultima ora dal 1° gennaio 2023 tutti i 500 lavoratori impiegati nella commessa del servizio 1500 sarebbero stati messi in cassa integrazione guadagni straordinaria a 0 ore.


In precedenza il Ministero della Sanità aveva prospettato una trasformazione del numero 1500 da emergenziale a servizio di pubblica utilità sanitaria, attraverso il reimpiego su altre attività informative sanitarie. Ma questo solo dopo un consistente periodo successivo alla scadenza della commessa prevista per il 31 dicembre 2022, e – soprattutto – per appena 100 lavoratori su 500!
Si trattava di una piccola soluzione, comunque poco accettabile se non come un primo passo in prospettiva.


A distanza di 3 settimane il Ministero – tra l’altro smentendo in parte se stesso – manda a casa 500 persone tra Milano, Rende, Catania, Palermo e Napoli.
Indipendentemente dalle diverse opinioni sulla gestione della pandemia Covid-19, e sull’approccio emergenziale sanitario tenuto dalle istituzioni, questi lavoratori hanno svolto un’attività importante per la popolazione, tra l’altro con una scarsa formazione ricevuta, supplendo anche ad alcune carenze informative del servizio sanitario e cercando di orientare i cittadini in mezzo a circolari e informazioni contraddittorie che hanno contraddistinto la gestione della pandemia. Adesso azienda e governo danno il “ben servito” a questi lavoratori, mettendoli in CIGS e con nessuna prospettiva occupazionale per il futuro.


Per la Cub occorre mantenere i posti di lavoro, garantendo la continuità occupazionale di tutti gli operatori : anche in un momento di cessazione dello stato emergenziale pandemico, resta il bisogno all’interno del servizio sanitario nazionale, di punti di contatto e informazione che orientino i cittadini nell’accesso ai servizi: questo e altro possono essere prospettive concrete di reimpiego di questi lavoratori e ci impegneremo a sostenerli per la tutela del loro posto di lavoro.


FLMU-CUB settore Telecomunicazioni CUB Sanità nazionale


3 gennaio 2023


Milano, viale Lombardia 20 tel. 02/70631804 email: sanitanazionale@cub.it.
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