In un’azienda di Trescore (Bg), la Novella Bio, un lavoratore di origine indiana è stato licenziato a causa del fatto che si era ‘permesso’ di ricaricare la batteria del motorino sul luogo di lavoro. Un provvedimento che rasenta l’assurdo senonchè il dipendente è anche attivo sul fronte sindacale. Si attendono le decisioni in sede giudiziale ma nel frattempo la Cub ha espresso immediata solidarietà al lavoratore e seguirà da vicino lo svolgersi della vicenda
“Si tratta di una situazione senza alcun fondamento – così Walter Montagnoli della segreteria nazionale della Cub a proposito del licenziamento dell’operaio a causa della ricarica (per 25 centesimi per giunta) presso l’azienda di Trescore ove l’uomo lavora ed è rappresentante sindacale – non è possibile licenziare una persona che svolge il proprio lavoro, a cui non viene contestato nulla in quanto allo svolgimento delle mansioni o all’orario di lavoro. Si deve allora pensare che altri siano i motivi che si celano dietro il licenziamento ossia ritorsioni per l’attività sindacale svolta in azienda piuttosto che motivazioni legate alle origini straniere dell’operaio e allora si aggiungerebbe anche l’aggravante del razzismo.
Chiediamo di ritirare il licenziamento – conclude Montagnoli – che consideriamo un atto lesivo, con l’aggravante del razzismo e restiamo in attesa di conoscere le decisioni del giudice in merito.”