Questa mattina, dopo il collasso di un intero edificio che ospitava l’ex aula magna avvenuto lo scorso 18 ottobre, nell’Università di Cagliari si è verificato un nuovo incidente: il crollo di un controsoffitto nell’ufficio Erasmus che solo per un miracolo non ha coinvolto i due lavoratori presenti.
È evidente l‘inaccettabile e disastroso stato in cui versa il patrimonio edilizio della nostra istruzione pubblica, è evidente l’incuria e il disinteresse delle amministrazioni preposte alla salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e degli utenti del sistema nazionale d’istruzione. Si tratta del dodicesimo incidente dal 15 settembre: uno scandalo che grida vendetta e del quale bisogna chiamare i responsabili a rispondere.
Invitiamo le RSU e gli RLS di tutte le istituzioni scolastiche, universitarie e di alta formazione ad attivarsi per chiedere ragione dello stato delle strutture e dell’esistenza delle dovute certificazioni di agibilità e conformità. In caso di risposte negative o lacunose e ove si accertasse la mancanza di queste certificazioni le invitiamo a denunciare i fatti agli appositi servizi delle ASL competenti per territorio e agli Ispettorati del Lavoro.
Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a rifiutarsi di lavorare in condizioni indegne di una nazione civile. La sola risposta possibile è l’impegno in prima persona, il sostegno delle proprie rappresentanze sindacali, la mobilitazione per rivendicare il diritto alla sicurezza sul luogo di lavoro.
Non possiamo accettare che si continui ad imporre la precarietà del lavoro, quella della vita di chi lavora, la continua riduzione dei nostri redditi. Anche per questo chiamiamo allo sciopero generale nazionale indetto dal sindacalismo di base per il 2 dicembre.
CUB Scuola Università Ricerca,
il coordinatore nazionale Natale Alfonso
(Ph. Il Riformista)