Gli studenti dell’istituto “Norberto Rosa” di Susa e Bussoleno non ci stanno e nella mattinata di mercoledi’ 19 febbraio hanno dato vita a un presidio sotto la sede dell’Ufficio scolastico regionale mentre era in corso anche lo sciopero del corpo docente.
Slogan – “Non ci chiuderete la bocca, il Rosa non si tocca”, “Trasparenza e democrazia nella scuola” – post-it sul portone dell’Ufficio scolastico del Piemonte, il cui direttore ha pero’ scelto di non ricevere i rappresentanti di CUB e CGIL, le organizzazioni sindacali promotrici dello sciopero nei due plessi scolastici e del presidio in Corso Vittorio Emanuele, a cui hanno preso parte circa 250 persone tra docenti, personale Ata, genitori e studenti.
Le richieste
La nomina di un nuovo dirigente scolastico e la contrarietà all’accorpamento con il “Ferrari” di Susa.
“Nonostante l’adesione allo sciopero abbia raggiunto una percentuale vicina al 90% , il dottor Suraniti ha deciso che non potevano far parte della delegazione i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – precisa Flc Cgil in una nota – Questo atto crea un precedente allarmante e ha avuto come unico risultato il mancato incontro con qualsiasi delegazione”.
Pur l’esclusione di Cub e Cgil, lavoratori, studenti e rappresentanti del comitato “Insieme per il Rosa” hanno quindi rinunciato all’incontro con il direttore al grido di “ O tutti o nessuno”.
“L’esemplare adesione allo sciopero e al presidio dimostra che la vertenza del ‘Norberto Rosa’ può diventare un esempio positivo per altre scuole e uno stimolo a passare dalle lamentele ai fatti, a difesa delle scuole di qualità e contro le autocrazie dei dirigenti” fa notare Cosimo Scarinzi, segretario generale di Cub Scuola.
I manifestanti hanno ribadito la richiesta di maggiori garanzie contro l’accorpamento con il ‘Ferrari’ di Susa, ipotesi scongiurata per il prossimo anno scolastico, ma non per i successivi, oltre alla nomina di un nuovo dirigente scolastico, per porre fine al lungo mandato della preside Anna Giaccone, reggente da tre anni e al centro di polemiche.
“Il rischio accorpamento non sussiste – fa notare Caterina Greco, assessora all’istruzione di Città Metropolitana – abbiamo indagato l’ipotesi del dimensionamento dopo una proposta da parte della dirigente scolastica del Ferrari e di un parere positivo del consiglio d’istituto. Il ricorso allo sciopero è strumentale a ottenere la sostituzione che può però essere raggiunta percorrendo altre vie”.