IL COMUNE VUOLE SFRATTARE UN’ALTRA FAMIGLIA CON MINORI IN SUBLOCAZIONE?
Martedì 30 gennaio ci troveremo a fronteggiare una situazione incredibile e paradossale: il Comune di Sesto San Giovanni ha chiesto all’Ufficiale Giudiziario di procedere allo sfratto per finita locazione contro una famiglia con tre bambini di cui uno di due anni a cui lo stesso Ente Locale aveva assegnato un alloggio privato in sublocazione nell’anno 2014.
Sembra incredibile ma è proprio vero: anni fa il Comune aveva assegnato una abitazione privata ad una famiglia povera e ora la vuole sfrattare. Un Comune che sfratta i suoi bambini.
Con la conseguenza che tre minori si troveranno in strada in pieno inverno senza alcuna soluzione abitativa alternativa offerta dal Comune pur essendo la famiglia inserita favorevolmente nelle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio pubblico e pur essendo uno dei nuclei discriminati dallo stesso Ente Locale.
Dall’anno 2017/18 la quasi totalità delle famiglie straniere sestesi sono state escluse dalla assegnazione di alloggi pubblici pretendendo il Comune di Sesto San Giovanni la produzione di certificati esteri attestanti la impossidenza di proprietà immobiliari al Paese d’origine impossibili da produrre.
Per tale illegittima e discriminatoria richiesta il Comune ha subito ben 4 condanne giudiziarie e ha dovuto pagare i risarcimenti danni alle famiglie discriminate.Per meglio far comprendere a chi legge riassumiamo che cosa significhi avere sottoscritto nel Comune di Sesto San Giovanni un contratto di sublocazione.
Nell’anno 2013 l’Amministrazione di centrosinistra che governava la città di Sesto San Giovanni – per far fronte a centinaia di sfratti (determinati dalla crisi economica del Paese) che dovevano essere eseguiti, vista la carenza di case popolari da assegnare a famiglie sotto sfratto che ne avevano il diritto – aveva reperito nel mercato privato circa 70 alloggi sottoscrivendo con i privati contratti di locazione di 4 anni + 4 anni.
Quando una famiglia veniva sfrattata ed aveva il diritto all’assegnazione di una casa popolare, se l’alloggio pubblico non era disponibile il Comune assegnava alla famiglia l’alloggio privato in sublocazione acquisito precedentemente da un proprietario privato.
La famiglia assegnataria dell’alloggio privato pagava mensilmente al Comune il canone di locazione “calmierato” e integralmente le spese e il Comune pagava poi il privato che aveva dato il suo alloggio in gestione all’Ente Locale.
Era un sistema utile a contrastare la speculazione edilizia e a calmierare i costi folli delle locazioni private ma, nell’anno 2017, vinte le elezioni amministrative, la nuova Giunta ha ritenuto di cancellare la politica delle sublocazioni e ha proceduto in Tribunale contro le famiglie assegnatarie di questi alloggi privati ottenendo dal Tribunale di Monza la convalida di sfratti per finita locazione.
Teniamo a precisare come le quasi settanta famiglie che avevano sottoscritto questi contratti di sublocazione con il Comune pagavano il dovuto e infatti l’Amministrazione, per “liberarsi” di loro, ha dovuto procedere con sfratti per finita locazione che sono stati convalidati per finita locazione.
La famiglia che martedì 30 gennaio 2024 potrebbe perdere la casa rientra tra quelle che avevano firmato un contratto di sublocazione con il Comune di Sesto San Giovanni e oggi, pur avendo i requisiti per l’assegnazione di un alloggio popolare, pur avendo sempre partecipato ai bandi, pur essendo stata discriminata dal Comune, rischia di trovarsi in strada con tre bambini piccoli sfrattata direttamente dall’Ente Locale.
La domanda che poniamo ai giornalisti e ai politici è la seguente: esiste in Italia un Comune che dall’anno 2019 all’anno 2022 ha collezionato ben 6 condanne per condotta discriminatoria (4 per avere discriminato cittadini stranieri e 2 per avere discriminato i bambini disabili nelle scuole) facendo mancare le risorse per il sostegno aggiuntivo?
Esiste in Italia un Comune che sfratta direttamente i suoi cittadini minorenni per finita locazione, ossia solo perché è scaduto il contratto di sublocazione avendo le famiglie sempre pagato il canone di locazione e le spese ?
Ritenendo macroscopica la violenza politica della Giunta del Comune di Sesto San Giovanni contro i suoi cittadini a basso reddito chiediamo ai giornalisti e ai politici di qualsivoglia colore di interessarsi della questione.
Pur comprendo che gli editori possano considerare controproducente informare i cittadini della quotidiana erosione dei diritti di una sempre maggiore quota della popolazione, riteniamo fondamentale – per la tenuta democratica del nostro Paese – che il sistema dell’informazione si occupi dei problemi reali delle persone, dei diritti negati, documentando le responsabilità politiche di un sistema che sfratta i suoi figli senza occuparsi del loro e nostro futuro.
Invitiamo dunque tutti voi a interessarvi della questione sestese e a essere presenti il GIORNO MARTEDI’ 30 OTTOBRE 2024 ALLE ORE 8,30 A SESTO SAN GIOVANNI, VIA MARZABOTTO N° 170 .
Alleghiamo comunicato per il presidio.
UNIONE INQUILINI NORD MILANO